Nella sua forma genitale, questa antica malattia sembra costituire oggi un'ennesima sfida sul piano medico e sociale: negli Stati Uniti, con 25 milioni di casi, si è raggiunto uno stato quasi epidemico; in Italia, dove non è neppure considerata una malattia venerea, i casi sarebbero comunque in aumento.
Negli anni sessanta la castità se n'era andata in esilio, e la rivoluzione sessuale aveva incontrato poca resistenza.
Anzi, nell'era della pillola, la rivoluzione sembrava permanente; ora, d'improvviso, vecchie paure ed antichi dubbi stanno tornando.
La ragione è l'herpes simplex: un'infezione virale che può essere trasmessa durante l'atto sessuale e che, sebbene non costituisca pericolo di vita, non può per ora essere curata con successo.
La malattia, favorita anche da due decenni di permissività sessuale, si è propagata tra le persone sessualmente attive.
Oggi se state per avere un rapporto sessuale, correte in certa misura il rischio di contrarre l'herpes genitale.
Milioni di persone hanno l'herpes genitale e, secondo il Centro di Controllo Malattie di Atlanta in Georgia, si prevedono per quest'anno, soltanto negli Stati Uniti, 500.000 nuovi casi.
Questo dato impressionante sta modificando le usanze sessuali, causa ai sofferenti di herpes mesi di depressione psichica ed ha influito un colpo decisivo alle avventure occasionali.
L'herpes è noto da almeno 2000 anni.
Si racconta che al tempo dei romani avesse causato un'epidemia di piaghe alle labbra, al punto che l'imperatore Tiberioproibì il bacio durante le cerimonie pubbliche.
E' stato solo alla fine degli anni sessanta che i ricercatori hanno isolato due tipi di herpes simplex.
Il tipo 1 ( HSV-1 ) è associato in genere a vescicole sulle labbra.
Il tipo 2 ( HSV-2 ) è collegato a lesioni ai genitali; tuttavia le vescicole dei due tipi non si distinguono facilmente le une dalle altre nè si limitano sempre alla stessa regione.
Le vescicole comuni possono essere trasmesse ai genitali con le dita o con la bocca.
Le attività sessuali orali possono essere un potente veicolo per propagare entrambi i tipi di virus.
Una volta penetrato nella pelle l'herpes si moltiplica rapidamente.
I primi sintomi posono essere formicolio e prurito.
Le vescicole si manifestano entro un periodo variante da 2 a 15 giorni dopo l'infezione.
Nell'herpes genitale, il primo episodio dura in media tre settimane, a differenza degli attacchi successivi che durano circa cinque giorni, e alle vescicole possono accompagnarsi febbre ed intensi mal di testa.
La libertà sessuale è certo corresponsabile dell'impressionante diffusione dell'herpes; ma esistono anche altre ragioni.
La scienza ha contribuito all'herpes epidemico: la penicillina ha permesso contatti sessuali molto più frequenti con poco rischio, mentre la pillola ed altri contracettivi hanno sostituito in gran parte i preservativi che avrebbero potutoprevenire la diffusione della malattia.
E' anche vero che i virus dell'herpes restano vivi sugli asciugamani per 72 ore e pure sui servizi igienici per almeno quattro ore, per cui non si può fare di tutta l'erba un fascio incolpando solo la fornicazione.
Indubbiamente nel mondo non c'è abbastanza impellenza di trovare rimedi o sconfiggere questa malattia venerea, i medici stessi hanno ben pochi consigli per evitare l'herpes, e le case farmaceutiche non fanno alcuna ricerca in questo senso.
Per il momento l'herpes non può essere sconfitto, ma soltanto ridotto ad un'incerta tregua che dura tutta la vita.
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