La crisi finanziaria ed economica è stata l'occasione per focalizzare le menti dei popoli sulla cooperazione internazionale e la governance, ma forse tale possibilità sarà sprecata: crisi fiscale, investimenti insufficienti nell'acqua, nelle energie, nelle infrastrutture, e le malattie croniche sono alcuni dei rischi striscianti, che ricompaiono ciclicamente come i guai del mondo, avverte Sheana Tambourgi, capo del World Economic Forum.
Non sono nuovi rischi, ma solo perché sono di normale conoscenza non significa che non c'è possibilità in un domani di crisi di ancora più grande entità.
A meno che non si sta guardando questo rischio strisciante come lento deterioramento delle condizioni per bloccare gli investimenti, perché di sicuro non aiuta nella prevenzione delle crisi.
Si è detto che la crisi finanziaria ha suggerito la possibilità di riformare l'architettura finanziaria globale. È quello che è successo? Accadrà? A livello macro il grande cambiamento è l'inclusione di paesi come la Cina, l'India, Brasile e Sudafrica nelle discussioni del G20 su come prevenire il rischio sistemico.
La riforma delle strutture bancarie deve essere fatta a livello internazionale per ridurre il rischio della regolamentazione in un unico sistema, senza lasciare il rischio ad altri sistemi che sono meno regolamentati.
A livello nazionale vi è necessità di maggiore regolamentazione e maggiore fiducia circa le banche, perché i sistemi di bonus che promuovono, il pensiero a lungo termine e la gestione del rischio sono solo illusioni economiche.
La governance globale, dopo la deludente conferenza di Copenaghen sul clima, pone il quesito: - Sono le istituzioni globali sistemi attivi? Una migliore cooperazione internazionale e collaborazione è assolutamente necessaria? Fare le cose multilateralmente avrà l'impatto necessario? -.
A Copenaghen non s'è visto alcun progresso ed i governi hanno operato con scarso spazio di manovra a causa della crisi finanziaria e delle esigenze immediate degli elettori.
La realpolitik e l'interesse nazionale si sostituisce alla cooperazione internazionale?, il più grande rischio che abbiamo di fronte oggi è questa frammentazione.
Senza uno sforzo concertato per gestire i rischi che stiamo rinviando, questi stessi problemi creeranno la prossima crisi.
Dunque la crisi è stata l'occasione per focalizzare le menti dei popoli sulla cooperazione internazionale e la governance, ma necessita fare in modo che tale possibilità non sia sprecata.
In definitiva l'unico modo per gestire la domanda e la condivisione delle risorse su il pianeta è un accordo globale.
Il problema è che in democrazia ci sono incentivi a breve termine per l'azione in vista della prossime elezioni ma non per le difficili decisioni che porteranno solo vantaggi in un futuro molto lontano.
Si potrebbe spiegare i rischi di grave crisi fiscale che rappresentano i sistemi sanitari, pensionistici e di disoccupazione?, come gli attuali sistemi denunciano che sacrificano i soldi delle generazioni future.
Le persone vivono più a lungo, la vita ed il lavoro sono diversi, le persone entrano nella vita del lavoro più tardi, dato che dedicano più tempo alla formazione.
Quindi, i sistemi che necessitano di allungare la vita lavorativa, alzare l'età pensionabile e ridurre la spesa sanitaria in modo più efficace gravano più sulla prevenzione piuttosto che sul trattamento.
I problemi finanziari hanno portato alla diffusa disoccupazione, che colpisce i giovani in maniera sproporzionata. Quali sono i rischi che comportano? Avremo una ripresa senza lavoro? Il commercio e l'occupazione sono globali, e se la domanda globale non adempie a questo fatto ci sarà il perdurare di una disoccupazione elevata.
In Medio Oriente, per esempio, vi è un'alta percentuale della disoccupazione giovanile, questo non è un bene per la stabilità sociale e politica, e si è visto ultimamente con la primavera araba.
Purtroppo molte zone, come l'Afghanistan, Pakistan, l'India e parte dell'Asia, soffrono di crescita della popolazione, elevata disoccupazione e cambiamento climatico, una tripla esposizione al rischio che rende molto difficile per i governi pianificare a lungo termine.
Pensare a lungo termine ci porta a pianificare sulle infrastrutture, è molto costoso, ed il ritorno di questi investimenti è a lungo termine.
Mentre la crisi fiscale significa che i governi devono concentrarsi sui problemi della spesa corrente, e quindi progetti a lungo termine risultano gravosi.
Gli investimenti in infrastrutture non sono solo strade ed edifici, ma anche investimenti nella migliore gestione delle risorse, in particolare le risorse energetiche ed idriche, soprattutto nei luoghi più esposti al cambiamento climatico.
Molto di più può essere fatto in posti come l'India per irrigare le terre migliori, con meno acqua od energia elettrica diffusa in piccoli villaggi con soluzioni più creative, come le reti intelligenti o più elettricità generata localmente.
Sicuramente il settore privato preferirà costruire un centro commerciale a Mumbai piuttosto di un impianto di irrigazione nell'India rurale perché promette profitti più veloci: giusto, per il settore privato è il fattore chiave.
Tuttavia, in agricoltura la preoccupazione per una produzione più efficiente di alimenti per una popolazione mondiale in crescita è alla guida degli investimenti dai fondi sovrani e dai fondi di private equity ugualmente interessati come linea di fondo.
In Cina ed in Africa, gli investimenti nei terreni e nell'agricoltura sono gli investimenti infrastrutturali predominanti.
La malattia cronica caratteristicha di questo sistema è che l'aspetto della salute globale è stato trascurato.
Uno degli aspetti negativi dello sviluppo è un aumento di obesità, diabete, malattie cardiache, e delle diverse forme di cancro: ma è una questione di dieta e stile di vita, relativa a istruzione, nutrizione ed attività.
Punto finale d'incontro di tutti questi sentieri di razionalizzazione del sistema a lungo termine è indiscutibilmente lo Spirito del Tempo, o meglio movimento Zeitgeist, che primo ed unico ha messo a nudo i problemi cercando di creare una unita sistemica necessaria per il futuro del mondo in maniera ecosostenibile e basato sulle risorse naturali della nostra Terra.
A questo punto mi dico, è ora di attuare il cambiamento dell'attuale sistema monetario, evitando i pericoli nascosti nelle leggi del capitalismo?.
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