Il lento e graduale rilascio di Android 4.0 Ice Cream Sandwich ha generato non poche critiche verso Google, l'azienda di Mountain View non ha però intenzione di farsi fischiare le orecchie per molto ancora, dunque per Android 5.0 adotterà un approccio totalmente diverso.
Ice Cream Sandwich dovrà rimanere in vita per almeno due generazioni di smartphone e coprire ogni dispositivo, tablet o smartphone, che abbia un processore a partire da un single-core Cortex-A8 da 1 GHz, fino ai quad-core Cortex-A9 e A15, passando per i dual-core A9.
Proprio la necessità di supportare così tante architetture e chip grafici di vario genere ha creato molta frammentazione e generato ritardi in fase di sviluppo. Per evitare che la stessa situazione si ripeta anche per Jelly Bean (Android 5.0), Google ha deciso di tagliare la retrocompatibilità hardware.
Nello specifico, Android 5.0 non supporterà i single-core A8 e A9, neppure qualche dual-core con frequenza da 1 GHz. Il più lento dispositivo a poter essere aggiornato ad Android 5.0 sarà il Galaxy Nexus (con processore dual-core da 1.2 GHz),
Per i tablet vale lo stesso discorso, i modelli Android 4.0 riceveranno un aggiornamento a Jelly Bean, ma se non disporranno di processore adeguato si tratterà di una versione castrata di Android 5.0.
In ultimo, Google sta realizzando un proprio tablet per sfidare il Kindle Fire di Amazon. Il processore scelto è un Tegra 3 e il motivo principale per cui non si è optato per un più economico Qualcomm è proprio il futuro supporto a Jelly Bean.
Questo tablet, proprio in virtù di Tegra 3, finirà sul mercato ad un prezzo più alto di quanto inizialmente stabilito, non più a 149 euro, ma probabilmente a 199 euro (per rimanere competitivo contro il Kindle Fire).
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