Dallo scorso anno HTC equipaggia i propri smartphone con bootloader sbloccati, così da rendere possibile ai propri clienti di avere accesso ad un livello profondo dei dispositivi, potendo facilmente cambiare le ROM installate, ma questo non si verifica sempre.
Il caso dello One X, ad esempio, è particolarmente strano, perchè su questo smartphone è stato eseguito il root addirittura prima che fosse messo in commercio, ma non per la versione di AT&T.
Engadget ha interpellato la stessa HTC su questa singolarità, ecco la risposta:
HTC è sempre attenta alle esigenze dei propri clienti e cerca di soddisfarle quando possibile. Fin dall'annuncio dei nostri bootloader sbloccabili, abbiamo collaborato con i nostri clienti per aiutarli a sbloccare ben 45 modelli negli ultimi 6 mesi.
In alcuni casi, però, alcune restrizioni impediscono che alcuni modelli entrino a far parte del nostro programma di sblocco dei dispositivi.
Rimane fermo il nostro programma di collaborazione con gli sviluppatori per aiutarli a realizzare bootloader sbloccati per sempre nuovi modelli in futuro.
HTC non ha specificato la natura di quelle "restrizioni" che impediscono il root di uno One X brandizzato AT&T, ma è elementare pensare che sia il carrier stesso ad imporre questo vincolo al produttore.
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