Un elettroshock per smettere di fumare. Gli accaniti consumatori delle "bionde" hanno da oggi una nuova arma per tentare di interrompere per sempre la dipendenza da nicotina e tabacco, farsi somministrare scosse elettriche attraverso il cranio.
La scoperta arriva dalla McGill University di Montreal, in Canada e sarebbe già stata provata su dieci fumatori accaniti che si sono volontariamente sottoposti al trattamento che certamente non è indolore.
Quello dell'elettroshock contro le sigarette è uno studio che riapre una discussione che va avanti da decenni: se l'uso di scariche elettriche può "condizionare" il cervello umano e, di conseguenza, curare dipendenze da droga e farmaci o, appunto, da nicotina e, in senso più lato, malattie psichiatriche.
Secondo i ricercatori infatti, la richiesta di fumo sarebbe indotta da alcune parti del cervello che, stimolate con le scosse elettriche, semplicemente eviterebbero di inviare gli stimoli che scatenano la dipendenza.
Il ricorso all'elettroshock, però, riporta alla memoria a tragiche vicende del passato quando veniva utilizzato anche per curare disturbi psichiatrici. Pratiche che oggi vengono catalogate come "torture" e che molti medici temono possano riaffacciarsi nel mondo scientifico a seguito di ricerche come queste.
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