L'uomo storicamente ha affrontato pericoli e ha usato grande impegno per procurarsi il cibo.
Nell'attuale società occidentale, caratterizzata da consumismo e pubblicità martellante, il rapporto tra uomo e cibo si è modificato a tal punto che diventa quasi impossibile rifiutare quest'ultimo quando viene offerto; non solo: l'immagine del cibo suscita stimoli ormonali talmente forti da non poter essere repressi soltanto con la sola volontà.
E' quindi evidente quanto sia grande la difficoltà di attuare e di seguire una restrizione dietetica, specialmente se per un tempo lungo, in queste condizioni. Ai fini della dieta diventa fondamentale una corretta educazione alimentare, in quanto sovente scatta il meccanismo della "disinibizione": questo termine sta infatti ad indicare la perdita di controllo alimentare, che porta come conseguenza un'assunzione di alimenti maggiore di quella necessaria.
E' per questo che, una volta ottenuto il calo ponderale opportuno, ci si trova inevitabilmente di fronte ad un altro problema: il mantenimento del peso raggiunto. Capita quasi a tutti, dopo un periodo di restrizione dietetica, di assistere ad una progressiva ma limitata ripresa del peso perduto, fatto che presenta tante possibili spiegazioni ed una estrema variabilità.
Normalmente, quando una persona in sovrappeso decide di dimagrire, raggiunge il suo obiettivo con una dieta e con un programma che nel tempo ottiene una nuova educazione alimentare, un cambiamento delle abitudini di attività fisica ed una modificazione del comportamento, ma è molto importante che questo programma sia mantenuto anche dopo il raggiungimento del peso ottimale, poiché avrebbe ben poca efficacia se venisse seguito soltanto durante il periodo di trattamento dimagrante. Bisogna infatti seguire quotidianamente i principi che aiutano a perdere peso, se si vuole mantenere il peso forma.
I programmi per la modifica del comportamento insegnano a controllare la quantità di cibo che si assume, ad analizzare gli stimoli ed i fattori che provocano la fame e a sviluppare tecniche mirate a superare le tentazioni smodate nei confronti del cibo.
Sviluppano quindi l'autocontrollo, elemento essenziale per il mantenimento del peso, e insegnano a misurare tutto ciò che si mangia e a conoscere i fattori emotivi che portano ad eventuali eccessi (fame nervosa o eating emozionale), a controllare gli stimoli esterni e ambientali, ad acquisire la capacità di formulare pensieri positivi e incoraggianti; inoltre prevedono l'inserimento nella vita quotidiana di un programma di attività fisica.
Questi cambiamenti vengono inseriti nella vita della persona in maniera graduale durante il trattamento dimagrante, così da inserirsi realisticamente nella routine quotidiana per fare in modo che la fatica fatta non venga annullata velocemente.
La durata del trattamento dimagrante influisce sulla perdita del peso e anche sul suo mantenimento. E' infatti impensabile che un breve periodo di tempo sia sufficiente per ottenere una modificazione stabile del comportamento di una persona, per questo si consiglia di affrontare il problema con calma e attraverso periodi prolungati.
Per alcuni soggetti il controllo sarà più rigoroso ed intensivo, per altri lo sarà meno: questo deve essere definito in base alle esigenze e alle emozioni individuali.
Come si è visto, le strategie di comportamento da adottare per mantenere il peso raggiunto non sono molto diverse da quelle adottate per ottenerlo. L'esercizio fisico è utile sia per trattamento dietetico che per il mantenimento del peso raggiunto. La diminuzione di peso che si ottiene con l'esercizio fisico è legata ad una maggiore perdita di massa grassa e ad un risparmio della massa magra, ma rispetto alla restrizione dietetica determina un calo lento e di soli 2 kg al mese.
Un grande beneficio dell'esercizio fisico è l'aumento del dispendio energetico a riposo, fattore che contribuisce sia alla perdita di peso che al suo mantenimento. Generalmente gli uomini ottengono risultati migliori rispetto alle donne, ciò è dovuto alla differente distribuzione del tessuto adiposo nei due sessi.
L'esercizio fisico è sicuramente essenziale nel processo di mantenimento del peso perduto. Coloro che non svolgono nessuna attività fisica durante il follow-up, che è il lungo periodo di controllo che segue la dieta, riprendono il peso perduto. Infatti, i soggetti che tendono ad interrompere l'esercizio fisico dopo il periodo di restrizione alimentare, solitamente non mantengono attivo neppure il sistema di controllo.
Al contrario, i soggetti che continuano a praticare sport riescono ad esercitare meglio l'autocontrollo, perché i fattori che stimolano a fare attività fisica stimolano anche uno stile di vita favorevole ad un corretto comportamento alimentare. Non bisogna tralasciare gli effetti benefici che l'esercizio fisico determina sullo stato mentale.
Chi pratica movimento fisico, infatti, vive un aumento del senso di benessere, dato dalla riduzione dell'ansia, della tensione e della depressione; inoltre in queste persone aumenta la convinzione di essere in grado di perseverare positivamente nell'impegno, migliora l'immagine che hanno di se stessi, nonché si affinano tute le strategie mirate alla modificazione del comportamento alimentare per mantenere il peso raggiunto.
Un altro vantaggio deriva dall'esercizio fisico, e si tratta, contrariamente a quanto generalmente si pensa, della diminuzione del senso di fame: infatti l'attività fisica leggera non stimola la fame e quella intensa la inibisce. Lo sport quindi diventa uno strumento molto utile ai fini del dimagrimento e del mantenimento del peso. Naturalmente l'attività fisica deve sempre essere rapportata alle caratteristiche fisiche del soggetto e deve tenere conto dei suoi limiti, come l'età o patologie articolari.
Non deve essere necessariamente intensa per ottenere il risultato.
L'esercizio fisico regolare, graduale, stimolante migliora sia il metabolismo sia la psicologia di chi lo pratica.
Oltre a svolgere regolare esercizio fisico, è molto importante imparare a volgere al positivo i pensieri pessimistici che spesso perseguitano, bisogna tenere sempre presente che ogni cosa può essere migliorata e che si può riuscire a mantenere inalterato il peso raggiunto nel lungo termine.
Facciamo un esempio di come può essere cambiato un pensiero da negativo in positivo: "Non ho assolutamente forza di volontà e non posso resistere alla tentazione" può diventare: "Io ogni giorno faccio piccoli progressi e so che ci vorrà un po' di tempo per raggiungere il mio obiettivo, ma questo non mi scoraggia".
Bisogna essere sempre realistici e ricordare che la situazione è difficile ma non certo impossibile!Nell'ambito dei disturbi del comportamento alimentare ciò che conta di più è il senso di perdita della capacità di controllo, l'impossibilità di interrompere l'assunzione del cibo e il senso di colpa e di impotenza che ne conseguono, non tanto la quantità di cibo introdotta.
Il pensiero negativo nei confronti della dieta e del mantenimento del peso deve essere trasformato in chiave positiva per poter raggiungere il risultato prefissato e mantenerlo nel tempo.
Concludendo, sono tre gli elementi che permettono di mantenere il peso forma dopo la dieta:
Educazione alimentare: essere vigili ed attenti ai fattori che provocano la fame e sviluppare tecniche che aiutino ad evitare tentazioni esagerate.
Attività fisica: svolgere esercizio fisico graduale, regolare, divertente, per migliorare il metabolismo e diminuire il senso di fame.
Pensiero positivo: volgere al positivo i pensieri pessimistici per rafforzare il controllo ed adottare il corretto comportamento alimentare
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