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Avanti così, Verso la Bancarotta

Premessa sull’informazione sussidiata italiana.

Prima di cominciare con l’analisi e il commento della Bilancia Commerciale Italiana di Novembre 2013 vorrei fare la ormai “consueta” chiosa sull’informazione sussidiata (con soldi pubblici) italiana. I dati di Novembre 2013 sono terrificanti da tutti i punti di vista, eppure il messaggio che è passato sui nostri giornali e sulle nostre televisione è quello relativo al “miglioramento della bilancia commerciale” omettendo che la causa del “miglioramento” è il crollo devastante dell’Import dovuto alla MISERIA che sta colpendo l’Italia specie nelle regioni al di fuori della zona Nord Ovest.

Se vogliamo tornare ad essere un paese con un minimo di speranza nel fututro, la prima riforma dfa fare è l’abolizione, anzi il divieto assoluto per qualsiasi forma di agevolazione o sussidio ai media. Il Fatto Quotidiano ci ricorda ogni giorno che è possibile fare buona informazione senza prendere soldi pubblici. Fine premessa.

E ora passiamo ai dati anche grazie alle tabelle di Scenari Economici:

Verso la Bancarotta: Finita la Festa dellExport, Import Devastato (Ma Siate Felici, la Bilancia Commerciale Migliora!)

 

Saltano all’occhio almeno due considerazioni preliminari:

  • L’Import di prodotti dall’estero è collassato nonostante la relativa forza dell’Euro . Qui Laffer sta facendo il suo sporco lavoro, l’aumento dell’IVA e delle tasse (specie sulla casa) sta produciendo la distruzione dei consumi interni e con essa peraltro minori entrate fiscali.
  • L’Export di prodotti italiani, dopo avere interrotto al sua corsa comincia a scendere e ciò è GRAVISSIMO perchè segna la fine dell’unico asset macroeconomico che ancora ci stava tenedo in piedi, sul perchè l’Export italiano stia scendedndo discuteremo alla fine di questo articolo.

Adesso guardiamo nel dettaglio il saldo comparato anno su anno del nostro import e soprattutto del nostro export:

Bancarotta

 

Si noterà come il nostro saldo con i paesi dell’Unione Europea tutto sommato tiene, soprattutto grazie alla Germania che compra da noi prodotti semilavorati per produrre prodotti finiti da esportare nel mondo (e ci sarebbe da discutere sulla follia di produrre semilavorati a basso margine per i tedeschi i quali li usano per prodotti ad alto margine e valore aggiunto nel mondo, ovviamente la colpa è loro mica nostra eh, come no).

Mentre il crollo dell’export avviene sui prodotti che vendiamo al di fuori dell’Europa ed in particolare nei paesi che hanno svalutato  e che anche a Dicembre hanno ulteriormente ridotto il valore della loro moneta (specie la Turchia che è un nostro grande mercato di sbocco)

A prima vista potrebbe sembrare che “sia tutto colpa della forza dell’Euro” il che è solo parzialmente vero altrimenti non si spiegherebbe la buona salute dell’export tedesco, ma in realtà, e questo è il vero punto l’Italia sta anche perdendo capacità di innovazione, capacità produttiva e lavoratori di livello.

Essendo ormai coinvolto per professione nel processo di delocalizzazione degli imprenditori italiani in Svizzera , io lo vedo ogni giorno. 

Se ne vanno aziende sane e imprenditori ricchi e solvibili. Tanto per essere chiari, le realtà industriali e imprenditoriali ormai decotte rimangono a morire sul territorio italiano. I migliori italiani che chiudono le fabbriche e decidono di aprire le stesse attività all’estero, sono gente che per usare un eufemismo “hanno le palle che fumano”, gente coraggiosa e che ha mantenuto lo spirito animale, la caratteristica fondamentale che distingue chi riesce ad elevarsi sugli altri.

Il risultato  di questo processo è che alla fine, al netto di produttori che devono per “natura” rimanere in Italia (ad esempio chi produce vino o è attivo nel settore del turismo) semplicemente l’Italia sta perdendo la sua capacità produttiva, sia nei settori a più alto valore aggiunto, sia in quelli in cui sono importanti le economie di scale.

Dunque l’Italia NON può partecipare più a NESSUNA ripresa perchè ha sempre meno merce “made in italy” da offrire al mercato.

Le ragione della desertificazione industriale italiana sono per la maggior parte interne, e le voglio elencare ancora una volta:

  • Pressione fiscale assurda
  • Pressione burocratica altrettanto assurda
  • Nessuna certezza del diritto in tempi accettabili 

A tutto questo si aggiunge l’Euro forte, ma non illudetevi troppo. Nessuna “valuta debole” è in grado di correggere le inefficenze, la cialtronaggine e la corruzione che pervade il sistema italiano. Ovviamente se vi fa stare meglio crederci siete liberi di farlo.

Solo fate attenzione, questa falsa speranza probabilmente vi nasconde una realtà che dovrebbe farvi prendere la decisione giusta, per voi stessi e la vostra famiglia.

 

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