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CHI PUO' SALVARE L'ITALIA DALL'EURO ?

Chi è Blackrock, il fondo che potrebbe entrare in Cassa Depositi e Prestiti con una cospicua dote di dollari (sì, dollari, non euro) a sostegno delle imprese italiane, comprese le PMI?

Si tratta del più grande fondo di investimenti a livello mondiale, con una massa gestita di oltre quattromila miliardi di dollari, pari a quasi due volte il debito pubblico italiano e con alle spalle una storia di successi unica nel panorama della finanza internazionale.

Nata inizialmente come divisione investimenti del BlackStone Group, nel 1992, tre dei suoi manager si separarono dalla casa madre fondando BlackRock società di investimento. Nel 1995 si fonde con PNC Financial Services. Negli anni successivi verrano incorporate anche Merryl Lynch Investment Managers e, a seguito della crisi subprime, nel 2009 anche Barclays Global Investors, che porterà in dote al gruppo americano la piattaforma iShares, uno dei principali fornitori di ETF a livello mondiale.

Attualmente Blackrock opera in oltre 60 paesi e fornisce servizi di investimento sia a clienti privati che istituzionali (ad esempio, il colosso assicurativo Allianz colloca tramite i suoi canali di vendita anche i prodotti di Blackrock).

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La forza di Blackrock consiste nell’avere un’ottica non speculativa, ma di investimento delle proprie operazioni. Tradotto in parole più semplici, i suoi gestori, quando investono in un’azienda lo fanno perchè ritengono che il suo potenziale di crescita si estrinsechi nel tempo, essendo poco interessati ad operazioni mordi e fuggi. Un esempio al riguardo, era la disponibilità del colosso americano di acquisire addirittura il 20% della Monclair al momento della quotazione in borsa, scommettendo sulla crescita futura dell’azienda italiana.

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Per poter operare con una simile visione sono necessari due requisiti: una base societaria estremamente frammentata per evitare conflitti di interesse e risorse umane e tecniche di primo piano per poter compiere analisi dettagliate ed approfondite delle aziende in cui andare ad investire. Blackrock risponde in pieno ai due requisiti, tanto che il suo sistema di analisi Aladdin viene regolarmente acquistato ed utilizzato anche da altri investitori mondiali, tanto che il volume gestito tramite i sistemi realizzati da Blackrock si aggira sui 15 miliardi di dollari.

Perchè mai un colosso come Blackrock dovrebbe essere interessato a venire ad investire in Italia? Vediamo di analizzare e coglierne le motivazioni.

Prima di tutto le aziende italiane, per quanto fiaccate dalla crisi, conservano un potenziale di sviluppo notevole, legato al know how dei propri tecnici e delle proprie maestranze (non a caso, prima della sciagurata adozione dell’euro la produzione industriale italiana era ben superiore a quella tedesca, e non è un caso che proprio la Germania insista per imporre all’Italia politiche economiche recessive, ben sapendo che in caso contrario le sue aziende tornerebbero a subire i contraccolpi della concorrenza del nostro paese).

In secondo luogo, la scommessa è che l’attuale sistema dell’eurozona sia destinato in tempi non eccessivamente lunghi, a collassare. Il rapporto di cambio euro-dollaro è eccessivamente alto e, Germania a parte, rende le industrie di qualsiasi paese aderente alla moneta unica assolutamente non competitive con il resto del mondo. Questo stato di cose, ovviamente, non può permanere a lungo senza portare a sommovimenti socio politici, le cui avvisaglie si sono già intraviste con il voto amministrativo francese e con le continue manifestazioni di protesta in Portogallo, in Spagna ed in Grecia di cui i media nazionali ben si guardano dal parlarne, per non dire dei sondaggi sull’elettorato inglese, contrario non solo all’euro (che l’Inghilterra si è ben guardata dall’adottare), ma anche alla permanenza stessa della Corona all’interno della ue.

Nella migliore delle ipotesi per la UE, una forte svalutazione dell’euro, porterebbe ad un aumento di valore automatico degli investimenti compiuti da Blackrock sul suolo italiano, oltre che ad una potenziale crescita delle esportazioni delle nostre aziende manifatturiere. Tale scenario appare tuttavia poco probabile, perchè porterebbe ad un indebolimento della posizione tedesca a favore delle altre economie, e l’establishment di Berlino ha più volte fatto capire di non voler concedere assolutamente nulla ai propri partner europei che possa anche solo lontanamente costituire un fattore di concorrenza per le proprie aziende.

Il secondo scenario è rappresentato dal collasso stesso della moneta unica (che viene ormai auspicato da tutte le parti, compresa una buona fetta di economisti di fama mondiale) ed il ritorno alle monete nazionali.

Un ritorno alla lira, con una svalutazione di circa il 20-25% rispetto all’euro, e quindi rispetto al dollaro,farebbe crescere di altrettanto il valore dell’investimento effettuato da Blackrock in Italia, visto che i suoi dollari sarebbero convertiti in lire per poter essere usati dalle aziende, ampliando quindi la capacità di investire nelle aziende italiane a costo zero e potendo contare sulla ripartenza del tessuto produttivo nazionale, strangolato per tropo tempo dal gelido abbraccio dell’euro in salsa tedesca.

Blackrock ed i suoi uomini, inoltre, hanno il bagaglio di conoscenze tecniche per poter dare rapidamente impulso all’ammodernamento delle strutture industriali italiane, che non significa riduzione di mano d’opera, ma implementazione di soluzioni informatiche e tecniche atte a competere a livello internazionale.

A chi dice che le nostre industrie non sono competitive perchè sorpassate, sarebbe il caso di ricordare che le aziende tedesche stanno comprando a mani basse le nostre PMI, in quanto dalle forniture di queste dipende il loro successo in campo mondiale. Senza i semilavorati ed i pezzi prodotti nel nostro paese, le industrie tedesche non sarebbero in grado di realizzare i loro prodotti.

E questo, il leader mondiale degli investimenti per massa gestita lo sa benissimo.

 

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