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File di Italiani per il pane del giorno prima

Peggio che durante la GUERRA

Questa è la storia di uno Stato che odia i suoi cittadini.

Il racconto di due esistenze parallele, quella dei clandestini e quella dei cittadini di Ragusa.

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Da una parte, una lunga fila, delimitata dalle transenne, che vede ogni giorno un centinaio di persone, dalle 10 alle 12,30 bussare alle porte della casa di prima accoglienza Sant’Angela Merici del Vocri per un pezzo di pane del giorno prima. Sono uomini e donne senza lavoro. Disoccupati della zona industriale di Ragusa e madri con figli piccoli.

Parliamo di 700 persone, e 50 chilogrammi di pane distribuiti ogni giorno, mille in un mese. Con diciotto panifici della città che donano il pane del giorno prima.

Poco più in là, qualche centinaio di metri, ecco il centro di accoglienza per clandestini. Centinaia di clandestini. Colazione, pranzo e cena. Primo, secondo e contorno. Anche il dolce. E, ovviamente, pane fresco. Tutto a spese degli italiani.

E’ un contrasto che grida vendetta. Che parla di uno Stato in totale disfacimento. Di ministri che, se definissimo prostitute, magari lo prenderebbero anche come un complimento.

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E' proprio il caso di dire:
si stava meglio quando si stava peggio ! 

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