E' passata la tassa governativa sugli smartphone.
Le sezioni unite civili della Cassazione, con sentenza 9560 depositata il 02 maggio, hanno accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, dando risposta negativa alla domanda 'se agli enti locali spetti l'esenzione dalle tasse di concessione governativa". Un no che piazza Cavour ha dato in quanto "l'esenzione non è specificamente prevista dal Dpr 641 del 1972".
Nello specifico, la norma considera dovuta la tassa di concessione governativa, pari a 12,91 euro mensili per ogni cellulare. L'esito contrario da parte di piazza Cavour avrebbe comportato rimborsi per centinaia di milioni. Così non sarà visto che la Suprema Corte ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro il comune di Campodarsego che ricorreva a sua volta contro la decisione della Commissione Tributaria Regionale del Veneto (ottobre 2011) per chiedere all'erario la restituzione della tassa di concessione governativa per l'utilizzo di apparecchaiture radiomobili terrestri, sostenendo che fosse stata "implicitamente abrogata dall'entrata in vigore del D. lgs. 1 agosto 2003".
Dopo una prima sentenza della Cassazione favorevole alla tesi dell'Agenzia delle Entrate, piazza Cavour -con l'ordinanza 12056 - aveva rimesso la questione alle sezioni unite. Oggi il verdetto definitivo che dà ragione all'Agenzia e dichiara legittima la tassa governativa sui cellulari.
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