I giovani italiani non sono in grado di competere con i loro coetanei europei sulle competenze ICT, questo è un dato di fatto.
Il 42% non sa cosa rischia a usare le reti Wi-Fi aperte, il 50% non controlla le autorizzazioni che vengono chieste al momento dell’installazione delle app, il 40% non protegge il proprio smartphone con password. Chi sono? Sono i cosiddetti “nativi digitali“.
Secondo i dati dell’ECDL, che si occupa delle Certificazioni informatiche europee, la generazione compresa tra i 15 e i 29 anni, sopravvaluta le proprie conoscenze della Rete. E così, quelli che per anagrafe dovrebbero essere i più titolati alla dimestichezza delle norme base in materia di sicurezza e gestione delle buone norme online, sono i primi a non conoscerle.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, uno studio di Ecdl racconta che l’84% del campione intervistato aveva dichiarato di possedere ottime o buone conoscenze di internet. Davanti al test pratico però, il 49% ha ottenuto scarsi risultati. Il maggiore divario tra teoria e pratica, è stato registrato proprio nella fascia 15 – 29 anni.
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