Negli ultimi anni ci sono state molte discussioni in merito all’ascesa degli smartwatch e sull'effetto che questi avrebbero avuto sul settore dell'orologeria classica.
I motivi della discussione riguardano principalmente la possibilità che gli smartwatch possano effettivamente sostituire l'orologio meccanico nelle varie fasce di marketing, creando magari nuovi potenziali acquirenti per gli orologi classici, introducendoli al settore degli orologi da polso e successivamente convertendoli al mercato del lusso.
Non esiste uno scenario che non sia stato discusso da entrambe le fazioni, quella dei tecnologici contro quella degli appassionati di orologeria, segnando punti a favore dell’una o dell’altra. A qualche anno dall'introduzione del primo Apple Watch, è corretto affermare che Smartwatch e orologi meccanici stiano coesistendo pacificamente? Oppure una delle due tipologie sta prevalendo?
E’ interessante notare su cosa si basi lo sviluppo degli smartwatch.
Per comprendere l'essenza del loro sviluppo è necessario comprendere le sfide che i marchi hanno e devono tutt’ora affrontare per poter attirare i consumatori. La più grande sfida che l'industria orologiera classica deve affrontare è il proprio carattere conservatore che fa a pugni con il carattere frenetico della tecnologia.
Tutto ciò è causato da aziende tecnologiche in rapido sviluppo che si muovono ad un ritmo significativamente rapido, sia nella produzione dei prodotti che nel voler trasmettere il proprio messaggio di innovazione ai consumatori. Si tratta di una sfida che i grandi marchi dell’alta orologeria tradizionale dovranno affrontare cercando di cambiare la loro priorità, e di decidere se il mercato degli smartwatch possa essere qualcosa di cui vogliono far parte.
Esaminando l'argomento in questione, il primo punto di discussione si basa principalmente sulle caratteristiche del prodotto.
Uno smartwatch è paragonabile a un orologio meccanico o è un prodotto completamente diverso?
Se lo è, ciò determinerebbe che gli smartwatch potrebbero essere un valido sostituto all’orologio tradizionale. Di certo possiamo dire che da un punto di vista puramente utilitaristico, gli smartwatch non sostituiscono l'orologio classico. Questo perché le persone non acquistano smartwatch per leggere l'ora ma per farne ben altro uso.
Sarà al contrario interessante esaminare il punto di partenza di diversi marchi di orologi classici e le sfide che dovranno affrontare nel cercar di convincere i consumatori che il loro orologio è il prodotto giusto da acquistare al posto un Apple Watch.
In termini di smartwatch, ci concentreremo proprio su Apple Watch, in quanto questo modello è il più grosso concorrente dei marchi tradizionali e di quelli di lusso.
Apple ha già confrontato i propri numeri nelle vendite con quelli Rolex e Omega per verificare quale possa essere l’impatto dei propri prodotti nel settore dell'orologeria mondiale.
Sebbene i dati mostrino che vi è stato un successo commerciale notevole, ciò non significa che Apple si possa considerare alla pari di una qualsiasi maison del lusso o che provochi nell’utilizzatore la stessa emozione generata dai marchi di orologi tradizionali.
Certo, l'impatto commerciale è stato ben che avvertito dai marchi dell’orologeria svizzera, poiché sono più i consumatori che hanno comperato uno smartwatch di quelli interessati ad un orologio meccanico. Tuttavia, la scelta del consumatore di acquistare un Apple Watch da 400 € oltre ad un Rolex da 10.000 non implica l’essere mossi dalla stessa motivazione, o dalla stessa voglia di possedere un oggetto di tendenza e pertanto, aggiunge ulteriori sfumature alla discussione generale.
Il fattore chiave del grande successo di Apple è il fatto di aver reso affascinante un oggetto tecnologico. Utilizzando un'estetica accattivante per attrarre il cliente, l'azienda ha aggiunto l’emozione ad un prodotto funzionale che in sostanza, non ha alcun valore emotivo.
Per avere successo, Apple dovrebbe fare in modo che un orologio funzionale emani lo stesso fascino del marchio di tutti gli altri suoi prodotti.
D’altro canto, ci sono i marchi di orologi tradizionali che hanno ampliato i loro orizzonti di marketing introducendo a loro volta uno smartwatch nella propria gamma di prodotti. Il fattore chiave del successo per essi, sta nella conquista di quella fascia di utilizzatori di orologi tradizionali che hanno scelto un orologio per la sua immagine, l’ alta qualità costruttiva e non ultima l’estetica. Per conquistare questa fascia di acquirenti, è necessario convincere i consumatori che un'azienda di orologi tradizionale è anche in grado di sviluppare un moderno prodotto tecnologico basato sulla stessa fiducia ed emozione dei loro ben più noti cugini meccanici.
Per questo motivo le grandi maison dell’orologeria hanno meno a che fare con la creazione di un'emozione per i propri orologi e più a garantire la fiducia nella qualità costruttiva e nella logica di una gamma di funzioni intelligenti utili, affidabili e di qualità che contrassegnano i loro orologi.
Entrambe le tipologie tecnologiche si sono avvalse dell'aiuto di persone del campo avverso, per aumentare le loro possibilità di successo. Da un lato Apple ha utilizzato le conoscenze raccolte dal famoso designer Marc Newson mentre lavorava per Jaeger-LeCoultre e Ikepod, dall’altro tutti i marchi di orologi tradizionali che hanno sviluppato uno smartwatch, come Montblanc e TAG Heuer, Fréderique Constant, si sono appoggiate ad aziende tecnologiche, principalmente con sede nella Silicon Valley, per farsi aiutare con la parte "intelligente" dei loro orologi.
Si tratta di una scelta obbligata, che ha consentito loro di non dover investire nello sviluppo di conoscenze esterne che non non fanno parte del proprio core business.
E quindi chi ha vinto ?
Nessuno per ora, stiamo parlando di due tipologie diverse e complementari, che si affiancano e si sovrappongono vicendevolmente, senza dover per forza escludersi a vicenda.
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