Il disturbo fobico è uno stato di agitazione legato in modo specifico ad una situazione o ad un oggetto: le reazioni di paura si scatenano solo quando ci si trova in quella situazione ed in presenza di quel determinato oggetto, ma spesso basta aspettarselo per entrare in agitazione.
La parola che si lega al termine fobia ( es. agorafobia, paura dei luoghi pubblici; aracnofobia paura dei ragni ecc.) qualifica chiaramemnte l'oggetto o la situazione di cui si ha paura.
La fobia non è razionale. Nessun argomento logico può disinnescarla. L'esposizione allo stimolo fobico causa sempre una risposta immediata.
Nei casi più seri la fobia può arrivare a limitare seriamente la vita di una persona. Le grandi categorie della fobia sono quella degli animali ( c'è la fobia degli insetti, dei cani e dei gatti ...), quella degli ambienti naturali ( i precipizi, le altezze, l'acqua, i temporali). Inoltre tutto quello che ha a che fare con il sangue e le ferite. Infine ci sono le fobie da situazione ( gli aerei, i luoghi chiusi, la folla, ecc.). Il catalogo delle fobie è in aggiornamento costante. Possono nascere fobie sempre nuove , legate al progresso tecnologico.
E' sempre più diffusa la fobia o ansia sociale, che si scatena nelle relazioni con gli altri. E' legata al timore del giudizio altrui ed alla paura di essere umiliato. Una sotto-categoria della fobia sociale è quella scolare: un attacco di ansia acuta che prende i bambini al momentodi andare a scuola.
C'è anche la fobia da palcoscenico che non ha risparmiato artisti importanti e straordinari. Nella fobia da palcoscenico la sola idea di presentarsi in pubblico fa scattare una terribile ansia anticipatoria.
Difficile non leggere una relazione tra la fobia sociale e l'accresciuto potere dell'immagine nelle relazioni. Potere che oggi è diventato mostruoso.Siamo sempre più speso costretti all'esibizione, a stare in scena, anche senza averne la vocazione, pena l'invisibilità e l'inesistenza sociale. Una brutta figura, di conseguenza, può essere percepita come rovinosa.
La fobia sociale è vicina all'esperienza di tutti. Non è altrettanto facile comprndere, invece, altre fobie: la paura dell'acqua, o quella dei gatti. Se, per esempio, ho paura di mia madre, posso scegliere un oggetto meno importante su cui spostare la mia paura: un gatto. E' molto più economico, per la mia psiche, sostenere la paura dei gatti che la paura di mia madre.
Quindi spostare le fobie da un oggetto ad un altro fa parte dei cosidetti meccanismi di difesa ed è l'unica interpretazione delle fobie.
Come detto sopra, il catalogo delle fobie è molto vario ed in continuo aggiornamento. Le terapie, anch'esse, sono le più complesse ad essere individuate, proprio per il fatto che si celano dietro a spostamenti degli oggetti o delle situazioni che le hanno create.
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