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Bonfrisco: Alfano no segretario di partito e ministro dell’Interno

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Più che un falco, la senatrice berlusconiana Cinzia Bonfrisco preferisce definirsi un gatto: «Sa com’è, ogni tanto mi scappa la zampa…». Se n’è accorto il leader delle colombe Quagliariello, da lei definito «apprendista stregone», «traditore» e infine «dottor Stranamore del centrismo».

Piacevolezze a cui ha fatto seguire il non voto sul suo ddl di riforma costituzionale («Sono d’accordo con Nitto Palma: non può prescindere da una seria e profonda riforma della giustizia»), passato poi per il rotto della cuffia tra gli strepiti allarmati dei pdiellini governativi. Due giorni dopo Bonfrisco sceglie di tornare sorniona ma non per questo le sue unghie retrattili sono meno affilate.

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