A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.37/2015 che ha dichiarato l’illegittimità delle norme relative alle nomine senza concorso pubblico della stragrande maggioranza dei dirigenti (circa 767) dell’Agenzia delle Entrate (Vedi “Corte costituzionale: nulli gli atti dell'Agenzia delle Entrate e nulle le cartelle Equitalia firmate e trasmesse da 'dirigenti di fiducia' - di Floriana Baldino”), oltre al subbuglio scatenato nell’ambito organizzativo degli uffici in questione, l’effetto più sconvolgente riguarda le centinaia di migliaia di atti (cartelle, provvedimenti, indicazioni, ecc.) firmati dagli stessi soggetti negli ultimi anni, i quali, in virtù dell’affermata carenza di potere, dovrebbero essere, del pari, illegittimi.
Di conseguenza, chiunque abbia in corso delle procedure di assolvimento dei debiti con Equitalia, sulla base di cartelle emesse in virtù di avviso di accertamento sottoscritto da soggetto carente del relativo potere dirigenziale, potrà avanzare legittimamente ricorso per far dichiarare l’inesistenza dell’atto impositivo, in relazione all’art. 42, comma 1, dpr 600/1973 e dell’art. 7 della l. n. 212/2000.
È ovvio che la sanzione dell’inesistenza (la quale potrebbe anche essere dichiarata d’ufficio) potrà essere invocata soltanto per le cartelle Equitalia che siano una diretta conseguenza degli atti impositivi dell’Agenzia stessa, sottoscritti dai dirigenti dichiarati illegittimi.
Di seguito, una formula che potrà essere utilizzata per il ricorso, da presentare in Commissione Tributaria, avverso la cartella Equitalia attraverso il quale eccepire il difetto di potere del dirigente dell’Agenzia delle Entrate che ha sottoscritto l’atto impositivo e far dichiarare l’inesistenza dello stesso.
Ricorso avverso cartella Equitalia per carenza di poteri del dirigente che ha sottoscritto l’atto
Alla Commissione Tributaria provinciale di__________
RICORSO AVVERSO CARTELLA DI PAGAMENTO
Il sig./la sig.ra______________nato/a a _________________il_________ e residente in ___________________ cod. fisc._____________________(OPPURE LA SOCIETà_______ IN PERSONA DEL LEGALE RAPPRESENTANTE PRO-TEMPORE, CON SEDE IN_____________) elettivamente domiciliato/a in__________________ via__________________presso lo studio dell’Avv.________________, telefax__________; pec___________________che lo/la rappresenta e difende in forza di procura in calce al presente atto, presso cui dichiara di voler ricevere ogni comunicazione o notifica; propone
RICORSO
avverso la cartella di pagamento n._____________, notificata il _______________da Equitalia Spa, quale Agente per la Riscossione per la Provincia di _____________ e contestuale istanza di sospensione (ex art. 47 d.lgs. n. 546/1992)
NEI CONFRONTI
- dell’Agenzia delle Entrate, Ufficio di _____________ in persona del legale rappresentante pro-tempore, con sede in via_____________;
- di Equitalia S.p.a., quale agente della riscossione di________, in persona del legale rappresentante pro-tempore, con sede in via _______________
PREMESSO CHE:
in data____________________, al ricorrente veniva notificata da Equitalia S.p.A., agente per la riscossione della provincia di__________, la cartella di pagamento dell’Agenzia delle Entrate n. ___________________relativa all’asserito mancato pagamento dell’imposta_______________________ (INSERIRE L’OGGETTO DELLA CARTELLA) oltre somme aggiuntive a titolo di sanzioni e interessi con cui Equitalia, agente per la riscossione della provincia di ____________ gli intimava di pagare la somma di euro________;
Con il presente atto il ricorrente, come sopra rappresentato e difeso, dichiara di spiegare formale opposizione avverso la cartella di pagamento sopramenzionata, in ragione dell’inesistenza giuridica dell’atto impositivo (avviso di accertamento del._________n.____________) prodromico alla stessa per violazione degli artt. 42, 1° comma, d.p.r. n. 600/1973 e 7 della l. n. 212/2000, per carenza del potere dirigenziale del delegante ovvero di chi ha sottoscritto l’avviso di accertamento, in mancanza della sua qualifica di dirigente.
A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16 (convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 26 aprile 2012, n. 44); dell’art. 1, comma 14, del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150 (convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 27 febbraio 2014, n. 15), nonché dell’art. 1, comma 8, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, le norme che consentivano all’Agenzia delle Entrate di coprire le posizioni dirigenziali vacanti mediante il ricorso a contratti individuali di lavoro a termine con funzionari interni sono state dichiarate illegittime.
Ne consegue che la nomina a dirigente del Dott. ___________ che ha firmato l’atto prodromico alla cartella esattoriale deve ritenersi illegittima, in quanto incaricato di funzioni dirigenziali e non nominato in seguito a concorso pubblico, come risulta dall’istanza di accesso agli atti effettuata dallo stesso ricorrente e allegata al presente ricorso, per cui lo stesso era privo dei poteri necessari per poter rappresentare, con riferimento all’atto suddetto, l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
Sulla base della carenza di qualifica e di potere del soggetto che l’ha sottoscritto, l’atto prodromico è, dunque, inesistente e la sua inesistenza comporta di conseguenza anche l’inesistenza della cartella esattoriale impugnata.
Per tutto quanto sopra esposto il ricorrente, come sopra rappresentato e difeso,
C H I E D E
a codesta Commissione Tributaria Provinciale, contrariis reiectis, in accoglimento del presente ricorso e per i motivi sopra esposti:
- di dichiarare l’inesistenza della cartella di pagamento sopra riportata per violazione degli artt. 42, 1° comma, d.p.r. n. 600/1973 e 7 della l. n. 212/2000, per carenza del potere dirigenziale del soggetto che ha sottoscritto il prodromico avviso di pagamento;
-di dichiarare, ai sensi dell’art. 47 del Dlgs. 546/92, ricorrendone i presupposti di legge, la sospensione dell’ atto impugnato, atteso che un’eventuale prosecuzione dell’azione di riscossione comporterebbe pregiudizio economico per il ricorrente;
-di disporre la trattazione della controversia in pubblica udienza ai sensi dell’art. 33, comma 1, del d.lgs. n. 546/92.
Con vittoria di spese, competenze ed onorari di giudizio.
Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell’art. 14 del d.p.r. n. 115/2002 e successive modifiche ed integrazioni, dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad euro____________
Si allegano in copia:
- la cartella esattoriale impugnata;
- l’istanza di accesso agli atti;
- la sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale
Luogo e data______ Avvocato_______
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