Global Solar Fund, secondo operatore fotovoltaico in Italia che gestisce 180 parchi fotovoltaici nel nostro Paese (prevalentemente ubicati in Puglia) commenta gli interessanti risultati su scala europea e nazionale per la strategia di sviluppo sulle energie rinnovabili. L’amministratore di GSF Giuseppe Tammaro: “Risultati importanti sulla produzione da rinnovabili, il legislatore non ne blocchi lo sviluppo”.
Risale a pochi giorni fa la diffusione dei dati Eurostat, l’Ufficio statistico dell'Unione europea, relativi alla penetrazione delle energie rinnovabili in Europa. Il rapporto evidenzia che il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili nel 2013 è salito al 15% nell'Ue, nel 2004, primo anno in cui sono iniziate le rilevazioni. A quell’epoca era dell’8.3%. L’Italia è tra i paesi che hanno già praticamente raggiunto (meno dello 0,5% di gap) il loro target nazionale del 20% entro il 2020 di produzione di energia da fonti rinnovabili. Anche Paesi come Bulgaria ed Estonia si trovano in equilibrio, mentre la Svezia è “regina” incontrastata della produzione “verde”.
“Un dato che ci incoraggia e di cui ci sentiamo orgogliosamente parte per aver dato il nostro contribuito a raggiungerlo” – afferma Giuseppe Tammaro, amministratore di Global Solar Fund (GSF) secondo operatore italiano del fotovoltaico, con circa 180 impianti e 140 MW installati in Italia. “Il confronto colpisce ancora di più se si pensa che Paesi che pure hanno molto investito nelle rinnovabili, come la Gran Bretagna, Olanda, Francia e Irlanda, sono molto distanti dal target”.
Purtroppo i dati sin qui riportati si scontrano con quelli elaborati dalla società di consulenza Ernst & Young che nel suo annuale "Renewable Energy Country Attractiveness Indices" (Recai) ha fotografato la posizione dell’Italia nell’indice di “attrattività-Paese” per quanto riguarda l’investimento in rinnovabili: occupiamo il 16° quando solo fino a un paio di anni fa ci trovavamo al 5°, preceduti dalle quattro conferme annuali: in ordine decrescente, Cina, Usa, Germania e Giappone.
Così Giuseppe Tammaro commenta il dato: “Questa notevole retrocessione trova riscontro anche nella realtà che conosciamo: molti investimenti in rinnovabili e in particolare nel fotovoltaico si sono fermati, non dando continuità a quella tendenza che ci ha fatto raggiungere gli obbiettivi energetico-ambientali europei. Come anche rilevato nello studio, l’arresto degli investimenti è perlopiù dovuto alle norme Taglia-Incentivi del Governo, che hanno purtroppo creato incertezza e instabilità nel mercato, facendo fare un passo indietro a molti operatori”.
FONTE: Global Solar Fund
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