Il Rapporto del Consorzio Cobat per il 2014 permette di fare il punto sulla situazione in Italia nella gestione di rifiuti di particolare necessità di raccolta e trattamento e di cogliere anche i trend di cicli produttivi e di sviluppo per talune tecnologie.
Il Consorzio è attualmente il Sistema di raccolta e riciclo di pile e accumulatori più rappresentativo in Italia, sia per esperienza che per quote di mercato, in quanto rappresenta quasi il 55% dell’immesso al consumo nel settore degli accumulatori industriali e per veicoli e quasi il 30% nel settore delle pile e degli accumulatori portatili.
Come si legge nel documento, presentato il 21 maggio a Roma, il 2014 è stato per Cobat di grande importanza per la gestione dei RAEE, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Al Consorzio, infatti, hanno aderito Produttori di AEE di importanza internazionale, determinando un aumento considerevole della propria quota di immesso sul mercato. I Centri di Raccolta su cui ha operato Cobat sono passati da 44 nel 2013 a 777 nel 2014, con un conseguente notevole aumento della raccolta dai 105.983 kg del 2013 ai 7.519.568 kg del 2014: una crescita da un anno all’altro di oltre 70 volte.
Con un focus molto interessante sulla gestione dei pannelli fotovoltaici il cui ciclo di vita si è esaurito o i cui moduli erano fallati in produzione, si apprende che i numeri essi sono triplicati tra i 22.500 kg del 2013 e i 70.000 kg del 2014.
Tale incremento – suggerisce lo stesso Consorzio – deve far riflettere sull’imminenza di dover ormai fronteggiare l’obsolescenza dei moduli a fine vita derivanti da installazioni di venti anni fa e destinati inevitabilmente a crescere in futuro.
Dimostrando una particolare sensibilità per la gestione di questa tipologia di apparecchiature, nel 2011 Cobat aveva già strutturato la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita, anticipando la Direttiva Europea 2012/19/UE sui RAEE, recepita in Italia con il D.Lgs. 49/2014, con cui i moduli fotovoltaici vengono formalmente annoverati tra le apparecchiature elettriche ed elettroniche.
L’attivazione della prima filiera di gestione dei moduli fotovoltaici a fine vita è avvenuta in previsione della successiva emanazione del IV° e V° Conto Energia, ai sensi dei quali, per l’ottenimento degli incentivi, i Produttori e Importatori dei moduli dovevano aderire a un Sistema di raccolta e trattamento formalmente riconosciuto dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Dopo aver ricevuto dal GSE l’idoneità allo svolgimento del servizio, Cobat è andato posizionandosi come primo Sistema nazionale in termini di quote di mercato.
Rimanendo sempre sulla tecnologia fotovoltaica, in ambito Ricerca e Sviluppo Cobat ha portato a termine con l’ENEA uno studio sperimentale sui rischi legati al rilascio di elementi metallici pericolosi derivanti dal mancato avvio al riciclo dei pannelli fotovoltaici esausti. La ricerca dimostra come i pannelli in silicio cristallino abbiano un impatto ambientale dimezzato rispetto a quelli a film sottile degli anni ‘80-’90, il cui potenziale inquinante risulta addirittura crescente nel tempo.
Inoltre lo scorso anno il Consorzio ha avviato uno studio di fattibilità con l’Istituto di Chimica dei Composti Organometallici (ICCOM) del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche per sperimentare una tecnologia affidabile per il trattamento degli accumulatori al litio esausti e il recupero dei loro componenti metallici, sempre più presenti nei nostri pc, tablet, smartphone ma anche nelle vetture ibride ed elettriche.
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