Per bloccare una cartella esattoriale di Equitalia e richiederne l’annullamento è possibile utilizzare il ricorso in autotutela: ecco come tutti i cittadini possono farlo in pochi semplici passi
Capita che l’amministrazione finanziaria emetta un atto palesemente errato o con una pretesa non corretta per la quale il contribuente ha gli elementi per poter dimostrare l’infondatezza. In questi casi, la gran parte riguardanticartelle Equitalia, esiste nell’ordinamento italiano la possibilità di esercitare un diritto proprio dell’amministrazione che prende atto di aver commesso un errore e può annullare il proprio operato e correggere lo stesso senza la necessità di attendere la decisione di un giudice: questo potere di autocorrezione si chiama “autotutela”.
La competenza ad effettuare la correzione è generalmente dello stesso Ufficio che ha emanato l’atto. Quindi in realtà il diritto all’autotutela è dell’ente che ha emesso l’atto anche se l’istanza è da parte del contribuente. In pratica il contribuente con l’istanza di autotutela sprona l’amministrazione a rivedere il suo operato e ad attivarsi ad esercitare il diritto che ha la stessa a rettificare il proprio errore per evitare lungaggini e dunque costi che andrebbero a gravare sull’amministrazione stessa.
Per quanto sopra detto un atto illegittimo può essere annullato “d’ufficio”, in via del tutto autonoma, oppure su richiesta del contribuente. Questi, può trasmettere all’ufficio competente una semplice domanda in carta libera contenente un’esposizione sintetica dei fatti e corredata dalla documentazione idonea a dimostrare le tesi sostenute.
Nella domanda occorre riportare:
I casi più frequenti di autotutela si hanno quando l’illegittimità deriva da:
L’annullamento dell’atto illegittimo può essere effettuato anche se:
L’annullamento dell’atto illegittimo comporta automaticamente l’annullamento degli atti ad esso consequenziali (ad esempio, il ritiro di un avviso di accertamento infondato comporta l’annullamento della conseguente iscrizione a ruolo e delle relative cartelle di pagamento) e l’obbligo di restituzione delle somme riscosse sulla base degli atti annullati. Il vantaggio da parte del contribuente è che non risulta necessario rivolgersi ad un professionista per proporre l’istanza qualsiasi sia il valore della controversia.
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