L’ex segretario di Stato si ritrova al centro delle polemiche si difende: «Sono 296 metri quadrati, non ci vivo da solo. Per i lavori ho usato 300 mila euro di risparmi miei I 200 mila versati dalla Fondazione Bambin Gesù?
Io non ho autorizzato nulla»
CITTÀ DEL VATICANO - «È una vergogna, non so come difendermi, difendersi dalle calunnie è quasi impossibile. Le vittime sono impotenti». Il cardinale Tarcisio Bertone ha la voce stanca. L’ex segretario di Stato si ritrova al centro delle polemiche, come nel primo Vatileaks. Di nuovo la faccenda dell’appartamento: lo avrebbe ristrutturato con i soldi della Fondazione Bambin Gesù per i bimbi malati. «È offensivo, un’altra delle tante accuse ingiuste e menzognere che ho ricevuto in questi anni». E allora cosa è successo? «Premetto che gli appartamenti assegnati ai cardinali della Curia romana sono di proprietà del Governatorato vaticano o dell’Apsa, e vengono ristrutturati a cura delle amministrazioni con spese messe a bilancio anno per anno». E nel suo caso, eminenza? «Quanto all’appartamento che mi è stato assegnato d’accordo con papa Francesco e i superiori del Governatorato, mi è stato comunicato che quell’anno non era messa a bilancio alcuna somma per la ristrutturazione e avrei dovuto sostenere io le spese. I lavori furono affidati alla ditta Castelli, il cui ad è Antonio Bandera.
Mentre avanzavano i lavori e alla Ragioneria arrivavano le fatture da pagare, fui invitato dal Governatorato a saldare. E in effetti, come risulta da una precisa documentazione, ho versato al Governatorato la somma: dal mio conto». Quanto ha pagato? «Erano due appartamenti disastrati e abbandonati da anni. Il Governatorato mi ha comunicato una spesa sui 300 mila euro: ho pagato con i miei risparmi per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato». La Fondazione Bambin Gesù ha pagato 200 mila euro, però. «Così dicono. Solo dopo ho saputo che erano state presentate fatture anche alla Fondazione. Io non ho visto nulla. Ed escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento. Ho dato istruzioni al mio avvocato, Michele Gentiloni Silveri, di svolgere indagini per verificare cosa sia realmente accaduto. Nel caso venisse accertato che sono state effettuate azioni fraudolente a mio danno, è chiaro, non esiterò a reagire. Vorrei vedere cosa è stato pagato e quanto, il verbale che lo testimonierebbe». Dicono: il Papa vive in 50 metri quadrati e lei nel lusso. «Io non vivo nel lusso». Per chiarire: 700, 500, 350 metri quadri? «L’appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano, c’è anche una segretaria che il Santo Padre mi ha concesso per scrivere la memoria di tre Papi, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. C’è la biblioteca, l’archivio, le camere per tutti...». E il terrazzo? «Sempre questa storia dell’attico con vista su San Pietro. Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono». Si parla anche di un volo in elicottero da 24 mila euro... «Mi fu messo a disposizione da non so quale ente. Ricordo che partimmo da un campo sportivo fuori dal Vaticano. Mi ha trasportato all’inaugurazione del centro regionale Bambino Gesù della Basilicata, a Potenza, il 24 febbraio 2012». Dice che la calunniano: si è chiesto perché ? «Io mi ritengo una vittima di questi anni. Ho lavorato al servizio dei Papi con fedeltà e dedizione, e anche al servizio del Bambin Gesù. Ho fatto tanto e ora mi ritrovo queste accuse infamanti. Non so, ormai sono nel mirino. Il nome Bertone richiama subito l’attenzione» . FONTE: Corriere.it
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