Legge stadi, il parere di Sergio Lupinacci, avvocato penalista.
La legge di Stabilità 2014 ha introdotto – come è noto – nell’ordinamento nazionale disposizioni che consentono l’ammodernamento e la costruzione di impianti sportivi ed in particolare di stadi di calcio.
La “legge stadi” (art. 1 comma 304 – 306), consente ora l’adozione di una procedura amministrativa con tempi rigidi e ravvicinati, destinati a facilitare lo sviluppo di progetti imprenditoriali da parte di investitori privati in accordo con le società sportive o progetti direttamente presentati da parte di queste ultime. Velocità e sicurezza: cosa dice la legge. La nuova legge, che semplifica le procedure amministrative e offre modalità innovative di finanziamento – commenta l’avvocato Sergio Lupinacci – intende tutelare la sicurezza degli impianti e degli spettatori, in continuità con quanto previsto dal decreto legge n. 119/2014 (convertito in Legge n. 146/2014), introducendo misure straordinarie per la repressione di fenomeni di violenza ed illegalità durante lo svolgimento delle competizioni sportive.
La legge stadi prevede ora che chi intenda realizzare l’impianto sportivo dovrà presentare al Comune interessato uno studio di fattibilità, da valere quale progetto preliminare, corredato di un piano economico finanziario e dell’accordo con una o più associazioni sportive utilizzatrici l’impianto in via prevalente. Valutato il progetto – prosegue Lupinacci – il Comune deve dichiarare il pubblico interesse della proposta entro il termine di 90 giorni dalla presentazione dello studio, indicando eventualmente le condizioni necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto. Sulla base dell’approvazione del progetto preliminare, il proponente deve presentare il progetto definitivo al Comune, che dovrà deliberare in via definitiva entro 120 giorni dalla presentazione del progetto; nel caso la competenza spetti alla Regione la delibera dovrà esser presa entro 180 giorni così da determinare la dichiarazione di “pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’opera medesima”.
Una stretta di mano tra Renzi e De Laurentiis e finisce l’era degli stadi lumaca. Per concludere: l’intero iter amministrativo dovrebbe essere completato in 12 – 15 mesi,contro i 4-5 anni di attesa cui eravamo abituati. La legge – aggiunge Sergio Lupinacci – introduce poi la possibilità per lo stesso Consiglio dei Ministri, in caso di decorrenza infruttuosa dei termini per l‘approvazione del progetto da parte dell’ente territoriale competente, di adottare i provvedimenti necessari. Un nuovo sviluppo economico per le aree sportive. Oltre alla accelerazione dei tempi burocratici, la legge dovrebbe occuparsi anche dello sviluppo dell’area circostante al nuovo stadio, prendendo esempio dalle esperienze di altri Paesi – la Gran Bretagna prima di tutto – dove accanto al complesso sportivo sorgono esercizi commerciali e servizi, in grado di attrarre un numero elevato di consumatori e turisti. Lo studio di fattibilità potrà quindi prevedere “atti di intervento strettamente funzionali alla fruibilità dell’impianto e al raggiungimento del complessivo equilibrio economico – finanziario dell’iniziativa e concorrenti alla valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali ed economici”(con esclusione della realizzazione di complessi residenziali).
D’altronde, è innegabile che, ad oggi, il rilancio dell’impiantistica sportiva non possa prescindere dall’intervento di capitali privati che dipendono dalla possibilità, per chi investa, di ottenere un certo equilibrio finanziario tra costi di realizzazione e di gestione dell’impianto e ricavi attesi; ricavi che per essere appetibili dovranno necessariamente essere maggiori di quelli derivanti dalla sola vendita dei biglietti dell’evento sportivo. L’auspicio – conclude Lupinacci – è ora che la legge possa convincere le società a presentare e a definire progetti di ammodernamento e costruzione di complessi sportivi in grado di competere con gli stadi europei, incentivando così un crescente investimento privato nel Paese.
Sergio Lupinacci, avvocato penalista (www.studioalc.it) FONTE: The Chronicle
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