C’è attesa per il pronunciamento dell’Antitrust sul presunto accordo per l’assegnazione dei diritti tv per il triennio 2015-2018
E’atteso per domani il pronunciamento dell’Antitrust sul presunto accordo per l’assegnazione dei diritti tv per il calcio nel triennio 2015-2018 che chiama in causa Sky, Mediaset, Lega Calcio e l’advisor Infront. Il verdetto dovrebbe essere ormai imminente, dopo che venerdì l’Agcom ha consegnato all’autorità garante della concorrenza il suo parere non vincolante, sostanzialmente allineato all’esito dell’istruttoria svolta dagli stessi uffici Antitrust.
Un lavoro, quest’ultimo, nel quale è emerso l’intenso e frenetico lavoro di lobbying svolto sia da Mediaset che da Sky a giugno 2014 quando, dopo l’apertura delle buste con le offerte per i pacchetti delle partite e prima che intervenisse il presunto «accordo di pace» tra i due big, per 21 giorni la Lega Calcio restò in impasse senza decidere a chi assegnare i diritti.
In quei giorni Sky, come raccontano le mail interne tra i suoi manager allegate all’istruttoria Antitrust, mise in campo una strategia aggressiva per propalare la tesi di un gioco sporco da parte di Infront impegnata ad alterare le regole per favorire Mediaset ai suoi danni.
Un lavoro di pressione spintosi fino al cuore di Palazzo Chigi: la deputata Pd Bonaccorsi - scrive un manager Sky ai capi il 7 giugno 2014 - «è allineata su ogni dettaglio. Ci aiuterà, stasera ne parla con MR e Lotti». Un pressing attivo anche sull’Antitrust, con gli ammonimenti preventivi dell’ufficio legale Sky che raggiungono perfino il segretario generale e consigliere giuridico del suo presidente. Un racconto, quello che vedrebbe il colosso Sky come vittima penalizzata ingiustamente a tutto vantaggio di Mediaset, fatto filtrare attraverso i media. «Nella sostanza il messaggio espresso dal novello editorialista di Sky è decisamente condivisibile», ci si compiace in una mail interna in riferimento all’editoriale di una firma storica di Repubblica critico verso il presunto asse Infront-Mediaset-Lega Calcio finalizzato a danneggiare il colosso televisivo antagonista.
Alla vigilia del pronunciamento Antitrust, l’interrogativo è sullo sfondo: il presidente dell’autorità garante della concorrenza Giovanni Pitruzzella e i suoi commissari (nelle cui fila è entrato di recente anche l’editorialista del Gruppo Espresso Michele Ainis) terranno in considerazione gli esiti dell’inchiesta svolta dai loro uffici oppure, come filtra da alcuni rumors, potrebbe prendere una decisione nella sostanza molto più afflittiva nei confronti di Mediaset, Lega e Infront che di Sky, riconoscendo a quest’ultima il ruolo di semplice vittima?
FONTE: iltempo.it
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