«Sono arrivato in Bulgaria il 12 giugno 2007, prima ancora che iniziasse la crisi economica in Italia». Ma per Antonio Tutino, proprietario di un piccolo bar a Roma, era comunque arrivata, a 65 anni, l' ora di cambiar aria. «La scelta, fin dall' inizio, è stata solo per motivi economici. Nel 2006 avevo una pensione di circa 830 euro. Come avrei potuto vivere in una città come Roma, partendo da un affitto mensile di 650 euro? Anche andando a vivere in un paesino, l' impatto con la vita giornaliera sarebbe stato duro e non avrei risolto il problema.
La scelta della Bulgaria è stata, allora, casuale anche se voluta. Avevo degli amici bulgari che mi parlavano sempre della Bulgaria come di un Paese dove il costo della vita era bassissimo». Nove anni dopo Tutino si è integrato nella sua seconda patria, tanto da scrivere un libro «Scoprire la Bulgaria» e fondare un blog (https://italia-bulgariasoloandata.blogspot.com/) ricco di indicazioni utili per gli italiani che sempre più spesso chiedono notizie sulla Bulgaria, Paese che vanta una virtù assai invidiabile: una delle tassazioni più basse in Europa, con un' imposta fissa al 10% per aziende e persone fisiche.
«Con i miei mille euro di pensione qui faccio una vita dignitosa, ad un livello molto superiore della media locale». Un affitto in città non supera i 200-300 euro al mese, un chilo di carne viaggia sui 4 euro, uno di pane non supera il mezzo euro.
«In Bulgaria si vive bene» assicura Franco Tenca, rappresentante a Sofia del sito Mollotutto.com, ex camionista della Marioboselli Jersey di Sant' Omobono, che ha organizzato di recente il meeting «Pensionati organizzati all' estero», dedicato a quelli che non ce la fanno ad arrivare a fine mese.
Tenca, in pensione dal 2007 con 1.200 euro al mese, vive nella capitale, Sofia, da ottobre 2009. «Per mangiare - dice - spendiamo 300 euro in due al mese. Anche il fisco non strozza: circa il 18 per cento di tasse e il sei per cento se sei pensionato». Avanzano i soldi per le gite sul Mar Nero, in località piacevoli come Varna.
«Oggi vivo da nababbo e non più da barbone come in Italia». E la Sanità? «Posso dire - afferma Tutino - di essere entusiasta del sistema sanitario nazionale: sono stato curato in maniera ottimale per un tumore alla vescica senza spendere un lev. Probabilmente in Italia non avrei avuto un trattamento migliore. Come pensionati, se siamo iscritti all' Aire, cioè abbiamo rinunciato alla residenza italiana per avere quella bulgara, abbiamo la possibilità di richiedere all'Inps e poi alla Asl di competenza il mod. E 121. Questo modulo viene compilato dalla Asl che lo spedisce alla omologa bulgara, che ne prende atto e consegna al pensionato un documento con il quale si ha diritto alle cure ospedaliere gratuite. Si ha diritto al medico di base, come in Italia, sempre gratuitamente. Le medicine, invece, in Bulgaria si pagano, ma costano molto meno che in Italia». E poi è sempre possibile stipulare un' assicurazione sanitaria che copra anche il rimpatrio in caso di necessità.
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