Quattro tigri sistemate in un’arena davanti al teatro Gorki, nel centro di Berlino, sono pronte per “mangiare” i rifugiati arrivati in Germania dalla Siria.
L’iniziativa si chiama “Mangia i rifugiati – sofferenza e gioco”, ed è nata dall'idea di un collettivo di artisti berlinese, Center for Political Beauty, che ha deciso di protestare in questo modo contro le politiche messe in campo dalla Germania e dall’Europa per affrontare la crisi dei rifugiati.
La protesta
Il gruppo ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere gli 80 mila euro necessari a pagare le spese dello “Joachim I”, un volo charter che partirà il 28 luglio da Izmir, in Turchia, con a bordo 100 rifugiati siriani diretti a Berlino.
L’attuale legge tedesca però, non consente alle compagnie aeree di trasportare sul territorio tedesco cittadini extraeuropei, sprovvisti del visto d’ingresso nel Paese. Per questo gli attivisti hanno chiesto al Bundestag di intervenire entro il 24 giugno prossimo per emendare la legge vigente e consentire ai rifugiati di arrivare in Germania con voli charter per evitare le morti in mare o i lunghi viaggi a piedi attraverso l’Europa e per strappare i profughi dal business dei trafficanti di uomini che chiedono loro cifre esorbitanti per viaggiare attraverso itinerari pericolosissimi. “Perché i rifugiati non prendono l’aereo?”, chiede quindi alla sua mamma la bambina ritratta nell’enorme poster che campeggia sopra l’arena con le tigri collocata lungo la Unter den Linden, nel centro di Berlino.
Già due rifugiati pronti a farsi “sbranare” nell’arena
La Merkel e i leader europei diventano quindi, per gli attivisti, gli imperatori dell'"Impero Europeo": in qualsiasi momento possono sollevare il pollice ed intervenire per cambiare le sorti dei rifugiati che hanno deciso di farsi sbranare vivi per protesta, il prossimo 28 giugno, dalle quattro tigri, messe a disposizione del collettivo da un privato residente nel sud della Germania. Per spingere il Bundestag ad intervenire, infatti, gli artisti hanno lanciato un appello a tutti quei profughi che vogliono ricongiungersi con i propri familiari rimasti in Siria e che sono disperati al punto tale da offrirsi volontari per entrare nell’arena con le tigri e i centurioni, vestiti con le uniformi dell’antica Roma e gli stemmi dell’Unione Europea. E, secondo gli attivisti, ci sarebbero già due volontari pronti ad entrare nella gabbia e ad affrontare le tigri sotto il ritratto del presidente tedesco Joachim Gauck, posizionato sullo sfondo, se il prossimo 28 giugno i singolari passeggeri dello “Joachim I” venissero bloccati. E il ritratto non è sistemato a caso. Il presidente tedesco, infatti, è colui al quale spetta l’ultima parola sulla modifica della legge contestata dagli attivisti.
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