“I presidenti dell’Associazione italiana calciatori, Damiano Tommasi, e della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia, entrambi candidati ala presidenza della Figc, si sono incontrati a Roma per discutere dei rispettivi programmi federali”.
“Il confronto – fa sapere l’Aic – ha evidenziato “le numerose convergenze sulle progettualità future”. Lunedì prossimo è in programma il consiglio direttivo dell’Aic.”
Recita così il comunicato al termine del vertice tra il numero 1 dell’Assocalciatori e il pari grado della Lega Nazionale Dilettanti.
“Tutto molto interessante”, verrebbe da esclamare parafrasando Rovazzi, se non fosse per il fatto che, appena pochi giorni fa, un testo congiunto molto vicino a questo era stato dato alle agenzie, con Gabriele Gravina (n.1 della Lega Pro) al posto del nome del dirigente irpino. Ora delle due l’una: o abbiamo portato lo stile delle consultazioni del Quirinale all’interno del mondo della Federcalcio (ma crediamo sia un po’ esagerato), con annesse dichiarazioni di rito (uguali tra di loro), o Tommasi, a seconda dell’interlocutore che incontra, non si spreca più di tanto e racconta sempre le stesse cose. Insomma, non proprio un bel vedere, ad essere sinceri.
Da Tommasi, persona che stimiamo a prescindere, ci aspetteremmo, per esempio, maggiore “coraggio” e soprattutto pro-attività. Qui non si tratta più di gestire un’elezione come fosse una partita a Risiko o una partita privata al circolo sotto casa. Le due forze più innovative e progettuali (Tommasi e Gravina) dovrebbero convergere naturalmente e fare “ticket”. Non serve uno stratega uscito da una scuola di guerra, né ci dovrebbero essere tutti questi tatticismi sul tavolo. E, invece, si sta assistendo ad un gioco al rialzo (o almeno così sembra – quindi è anche peggio per certi versi), che non fa bene ad un movimento del calcio, umiliato, di recente, a causa dell’eliminazione degli Azzurri dal Mondiale di Russia 2018.
Ma torniamo all’incontro di questo pomeriggio all’ombra del Cupolone. Andando nello specifico ad analizzare l’aspetto centrale dei contenuti, troviamo, per esempio, sul fronte di Sibilia, una serie di “promesse” non tutte realizzabili. Il presidente della LND infatti avrebbe garantito a Tommasi, il controllo del Club Italia, una riduzione (più di facciata che di sostanza) sul tema dell’età del vincolo dei calciatori (si scenderebbe a 22 anni), ma soprattutto la gestione del settore giovanile FIGC, con Vito Tisci (attuale coordinatore d’area in Federcalcio), che, questo week-end prenderà il Maalox per provare ad alleviare i bruciori di stomaco. Se Sibilia decidesse di realizzare in toto le “desiderata” di Damiano Tommasi scoppierebbe la “rivoluzione” in LND e già sarebbero partite telefonate infuocate tra diversi dirigenti, che promettono, in caso di conferma di questo Patto, di non votare il presidente irpino nel “silenzio” dell’urna.
FONTE: Sporteconomy.it
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