Se si desidera far sentire la propria voce, con lo scopo di richiedere l'abolizione dell'I.V.A. sulle utenze domestiche, si tratterà di firmare questa petizione.
Il continuo aumento dei costi relativi alle utenze domestiche non fanno altro che aggravare la crisi economica che attanaglia, ormai da alcuni anni, le famiglie italiane. Le utenze domestiche ovvero luce, gas, acqua, e telefono, sono servizi insostituibili e sostanziali, , servizi non di lusso ma fondamentali per condurre una vita dignitosa e quindi per cucinare, per curare la propria igiene, per pulire la propria abitazione, per riscaldarla e per conversare, informare e mantenere vivi i rapporti sociali , tuttavia sono gravate dall'imposta indiretta sul valore aggiunto che viene incassata dallo Stato. Sicuramente è giusto pagare coloro che erogano le forniture domestiche, ma è alquanto ingiusto versare allo Stato un balzello sui servizi che sono già appesantiti da altre tasse. Sulle utenze domestiche, infatti, viene conteggiata un'altra tassa, definita accisa, che dà origine ad una doppia tassazione che è vietata, per legge, in tutti i paesi europei.
Le nostre bollette del gas comprendono un costo fisso, una quota variabile applicata in base al consumo, una quota distributiva, una accisa, ad aliquota differente a seconda dell'ubicazione geografica dell'utenza, una parte della quale di competenza statale ed un'altra di diritto regionale. Sulla somma di tutte queste voci viene quindi calcolato l'importo dell'I.V.A.
Per ottenere la fornitura di energia elettrica siamo costretti a pagare la quota fissa, la quota di potenza e quella variabile , un'imposta erariale di consumo meglio conosciuta come accisa e sul totale complessivo, ottenuto dalla somma delle suddette voci l, 'imposta sul valore aggiunto.
Anche la fornitura di acqua è soggetta ad una serie di costi e tassazioni, oltre alla quota di consumo, alla quota fissa, troviamo in bolletta il costo della fognatura, della depurazione, di vari accantonamenti e di contribuiti di bonifica, sul cui totale viene conteggiata l'imposta sul valore aggiunto.
Per usufruire dei servizi telefonici dobbiamo sobbarcarci oltre al normale consumo, un canone fisso, spese di spedizione bolletta e ovviamente sul loro totale l'imposta I.V.A.
In considerazione di quanto indicato sopra questa imposta è da considerarsi, da un lato, incostituzionale, in quanto non viene applicata sulla progressività reddituale dei beneficiari e, dall'altro, "disonesta" poiché aumenta notevolmente i costi delle utenze domestiche, proprio per questo dovrebbe essere definitivamente abolita.
Non si deve inoltre dimenticare che come privati, a differenza delle aziende, non si può far valere il diritto alla detrazione e quindi a poter usufruire di una riduzione della pressione fiscale. Questa imposta indiretta che lo Stato applica su ogni consumo ed ogni servizio comporta un notevole incremento dei costi delle utenze domestiche a tutto svantaggio di noi consumatori finali.
Tutte queste considerazioni sono validi motivi per sostenere la campagna per l'abolizione dell'I.V.A. sulle utenze domestiche. Sottoscrivendo la petizione si mira a chiedere la riduzione della pressione fiscale eliminando questo tributo, conteggiato su imposte erariali ed addizionali regionali, a tutto vantaggio dei consumi , del miglioramento della vita quotidiana e del potere di acquisto delle famiglie.
Chiediamo, con questa petizione, ai nostri politici di fare un gesto concreto per aiutare la popolazione italiana e, per una volta. di superare il loro menefreghismo ed egoismo pensando al bene del paese.
Facciamo valere i nostri diritti: firmate numerosi !
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