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  • Crop Circles, questi sconosciuti

    laibach 5153 giorni fa

     I cerchi nel grano, come tutti già sanno grazie a Giacobbo, sono disegni creati su i campi di cereali, di grano o altre coltivazioni simili, in cui le piante appaiono schiacciate in modo uniforme, formando varie figure geometriche, anche complicate (definite "pittogrammi") ben visibili dall'alto.
    A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato oggetto d'indagine per determinare la genesi di queste figure. Principalmente due, sono le ipotesi formulate per spiegare la creazione di tali figure:

    1) quella naturale (ovvero che si tratti di figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica)
    2) quella paranormale o ufologica.

    Col passare degli anni, dai primi pochi cerchi nelle campagne inglesi, il fenomeno si è diffuso in tutto il mondo, anche in Italia. Ad oggi, migliaia di campi di grano hanno ospitato cerchi e figure sempre più complesse.

     

    Voi che ne pensate: si tratta di una burla, o di notte vengono realmente a trovarci gli alieni e non hanno niente di meglio da fare che sbizzarirsi sui campi di grano???

    Parliamone sul nostro social network

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  • Tremonti, La crisi: c'è, non c'è, c'è, non c'è, c'è, non c'è, c'è....

    banana trentatre 5150 giorni fa

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    Giulio Tremonti è considerato da molti, assieme a san Malachia e Nostradamus come uno tra i più famosi ed importanti scrittori di profezie della storia. È famoso principalmente per le sue dichiarazioni relative alla crisi economico-finanziaria Italiana, eccone alcune in ordine cronologico:

     

    "Per l'Italia rischi restano contenuti" 02 ottobre 2008

    "Crisi, La paura è finita" 19/4/2009

    "Crisi, quando finirà l’Italia conterà molto di più" – 4 giugno 2009

    "Crisi alla fine ma niente età dell'oro" 28 settembre 2009

    "Crisi pesa, ma Italia meglio della media Ue" 24 MARZO 2010

    "Crisi, il rischio non è finito" 9/4/2010

    "Crisi non è finita, ci siamo ancora dentro" 22 aprile 2010

    "In Italia la crisi è finita" 25 aprile 2010

    "Tremonti: crisi seria ma l’Italia è vaccinata" 06/05/2010

    "La crisi è peggiore di quello che si pensa" 21 mag 2010

  • Imparare la lingua NA'VI! ...e poi che me ne faccio?

    banana trentatre 5132 giorni fa

    Incredibile!

    Esistono persone che impiegano il proprio tempo a studiare la lingua parlata da una razza di indigeni immaginari (i Na'vi) che abitano su un pianeta immaginario (Pandora).

    Sul sito https://www.learnnavi.org/ si trovano tutti i dettagli della lingua basata su sette vocali e venti consonanti, con regole di pronuncia per le forme singolari, plurali e interrogative e le regole grammaticali...

    Molto bene, ma poi... che me ne faccio? Con chi parlo? Con altri 4 sfigati? (vedi foto in basso)

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    Ebbasta con sto Avatar, non hanno ancora finito di scassare la minchia con avatar-orologi, avatar-bracialletti, avatar-giochi, avatar-merendine, avatar-peluche che già annunciano il seguito di avatar... Avatar 2 che sarà ambientato negli abissi dell'oceano Pandoriano... 

    Questa volta seguirò la regola: "Non lo vado a vedere perchè se ne parla troppo, piace a tutti quindi è idiota e io che sono inteligente e guardo solo film HARD".

  • Nomi da barzelletta

    laibach 3096 giorni fa

    Se fossi al loro posto, cambierei nome all'anagrafe appena possibile 

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  • Un uomo a tutti i costi ???

    monica 3191 giorni fa

    Per molte ragazze la paura di rimanere single è davvero un chiodo fisso, tanto che si buttano in relazioni assurde pur di non 'rimanere' sole: un uomo a tutti i costi!

    restare soli, single

    Nonostante l'etimologia di 'zitella' non sia poi così denigrante, è il marchio peggiore da affibbiare ad una single, almeno secondo l'opinione di moltissime donne. L'origine di 'zita' significa semplicemente fanciulla, bambina (per estensione quindi vergine), ma non necessariamente acida e seccatrice come poi i detti comuni hanno voluto interpretare. Tuttavia si pensa troppo spesso che una donna senza un uomo, soprattutto dopo una certa età, diventi ineluttabilmente una 'racchia', una rompiscatole, una inacidita petulante che nessuno vuole.

    Per fortuna i tempi sono cambiati, e da zitelle ora si è diventate 'single'. Ma la linea di confine è davvero sottile: per definizione, una single è felice della sua condizione, una zitella no.
    Ragion per cui ne consegue che è il modo che ha la donna in questione di viversi l'assenza di un partner a farla diventare una 'zitella' o una 'single'!

    single

    Ci sono moltissime ragazze che temono come una disgrazia, una piaga d'Egitto, la loro condizione di non-fidanzate.
    E vivono qualsiasi occasione, qualsiasi situazione, con ogni mezzo a disposizione (e qui i social networks danno una grossa mano) nell'ottica del 'dover trovare un fidanzato'. Difficilmente si rendono conto di agire così, e trovano assolutamente naturale lanciarsi in mille relazioni per poi dire 'anche questo non era il tipo giusto'.

    Ma in verità, se avessero voluto osservare più a fondo la persona che avevano accanto, avrebbero capito subito che non poteva essere l'anima gemella! Quante volte vi sarà capitato di conoscere il nuovo ragazzo con cui esce la vostra amica, per rendervi conto a colpo d'occhio che non aveva assolutamente nulla a che fare con lei? Ma lei è talmente felice del solo fatto di frequentare un uomo, ed essere così 'non-zitella' per qualche giorno, che non riuscite a smontarla, e, giustamente, attendete che la storia finisca da sé. E così di solito succede, senza grossi malumori o drammi emotivi, perché tanto sono relazioni che non vanno avanti più di pochi weekend.

    Il terrore di rimanere single a vita spinge molte ragazze ad affezionarsi a chi semplicemente si dimostra gentile o carino con loro, magari anche solo grazie ad un rapporto in chat, e a 'dare una chance' ad ogni possibile storia, anche se sanno già che non è vero amore. Ma tanto vale provare. Il problema è che, quando una donna si fissa, si ostina, si impunta a credere di dover trovare un fidanzato a tutti i costi, finisce per ritrovarsi sempre in vicoli ciechi.

     Da un lato la ricerca perenne le fa vivere in modo frustrante ogni relazione, e soprattutto accentua la delusione ogni volta che queste finiscono. Dall'altro il concentrarsi sempre e solo sugli uomini come potenziali partner, offusca i sentimenti veri: è come se ogni altro tipo di legame non avesse possibilità di esistere, perché inutile allo scopo. Inoltre, si finisce per vivere i rapporti come esami, test attitudinali da superare: tanto vale farsi mandare il curriculum da ogni uomo che si incontra! 'Lui è buono per questo, lui per quello, questo è bello, questo è gentile, questo è maturo' e si perde la naturalezza dell'innamorarsi veramente.

    Se il partner si sente costantemente analizzato, studiato, messo a confronto, finirà per allontanarsi inevitabilmente. O al contrario, se dopo due giorni che vi frequentate già vi vede che guardate il catalogo di abiti nuziali, se la darà a gambe!

    Se avete un'amica terrorizzata dal rimanere single, o ne siete 'vittime' voi stesse, sappiate che potrebbe essere proprio la vostra attitudine a non far funzionare le storie, o a non farvi vedere che l'amore è dietro l'angolo. O semplicemente che stare da sole non è terrorizzante come credete! Imparare prima di tutto ad apprezzare noi stesse, ad amarci per come siamo, a capire che siamo complete anche da sole, vi farà vivere in modo più rilassato i rapporti, e di conseguenza sarà più facile capire con chi vorremo stare. Ma soprattutto, è cosa arci-nota che l'amore arriva come un fulmine a ciel sereno quando meno ce lo aspettiamo!

     

    Fonte

  • Le donne con il sedere grosso hanno meno memoria

    monica 3542 giorni fa

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    Secondo un'altra inutile ricerca americana, la forma del corpo (in particolare, del sedere)  di una donna ha un collegamento diretto con le sue capacità cognitive e di memoria in particolare.


    In specifico, le donne con il sedere “a mela” raggiungono risultati migliori nei test cognitivi rispetto a quelle con il sedere “a pera”.
    La spiegazione sarebbe che la quantità di grasso in eccesso avrebbe effetti negativi sulle capacità cerebrali delle donne.

     

     

  • Ricette piatti estivi e light

    monica 2518 giorni fa

    L'estate è bella che presente e quando fa caldo, cucinare è una vera scocciatura!
    Oggi vi presento una insalatina buonissima con rucola, gamberetti e melone.

    insalata con rucola, gamberetti e melone

    Per chi vuole provarla, vi allego la ricetta, facile e veloce:

    Ingredienti:
    250 g di gamberetti precotti, 100 g di rucola, 40 g di olio extravergine di oliva, 1/2 melone, 1 limone, sale, pepe

    Preparazione:
    Mettete i gamberetti in un colino in modo che perdano tutta l'acqua.
    Mondate l'insalata, lavatela e scolatela accuratamente.
    Eliminate i semi dal melone, tagliatelo a spicchi, levategli la buccia e tagliatelo a dadini.
    In un'insalatiera mescolate fra loro l'insalata, il melone e i gamberetti.
    In una ciotolina emulsionate l'olio extravergine di oliva, il sale e una macinata di pepe nero.
    Inumidite con il condimento l'insalata, mescolate delicatamente e servite subito.

     

    Segnalate le vostre ricette, sono sempre le benvenute!

  • Ricette piatti estivi e light

    monica 2518 giorni fa

    L'estate è bella che presente e quando fa caldo, cucinare è una vera scocciatura!
    Oggi vi presento una insalatina buonissima con rucola, gamberetti e melone.

    insalata con rucola, gamberetti e melone

    Per chi vuole provarla, vi allego la ricetta, facile e veloce:

    Ingredienti:
    250 g di gamberetti precotti, 100 g di rucola, 40 g di olio extravergine di oliva, 1/2 melone, 1 limone, sale, pepe

    Preparazione:
    Mettete i gamberetti in un colino in modo che perdano tutta l'acqua.
    Mondate l'insalata, lavatela e scolatela accuratamente.
    Eliminate i semi dal melone, tagliatelo a spicchi, levategli la buccia e tagliatelo a dadini.
    In un'insalatiera mescolate fra loro l'insalata, il melone e i gamberetti.
    In una ciotolina emulsionate l'olio extravergine di oliva, il sale e una macinata di pepe nero.
    Inumidite con il condimento l'insalata, mescolate delicatamente e servite subito.

     

    Segnalate le vostre ricette, sono sempre le benvenute!

  • BENI CULTURALI IN ROVINA NEL PAVESE

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    Vidigulfo (PV), la sciagurata demolizione della cascina Gandina.

    VIDIGULFO (PV), cascina Gandina. La sciagurata demolizione avvenuta nel 2009 di una tipica cascina lombarda che si presentava in buono stato conservativo. In foto la torre colombaia del Quattrocento appena prima dell'abbattimento, un particolare del portale settecentesco delle case coloniche e infine, la desolante imma...gine della spianata dopo la completata demolizione. L'atto di vandalismo perpetrato da speculatori e amministratori del territorio comunale è stato segnalato comunque alla Soprintendenza Architettonica.

    Mauro Manfrinato.

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    Vidigulfo (PV), la torre medievale della frazione Mandrino.

    VIDIGULFO (PV), fraz. Mandrino, centro abitato. Adiacente la strada principale della frazione un tempo comune a se stante sorge questa torre a pianta quadrata attribuibile ai sec. XIV-XV. Attaccato ad essa sul retro si addossa una piccola casa rinascimentale. La parte alta della torre è destinata a colombaia con fori triangolari e den...te di sega sporgente sottostante modanato, utilizzato come appoggio dei colombi, si notino tracce dell'intonaco originale. La torre e l'edificio addossato rinascimentale fanno parte di un complesso di cascina secentesca con corte quadrata. Le strutture sono di proprietà privata. La torre, come del resto tutta l'azienda agricola versano in stato di abbandono e grave degrado. L'edificio è stato segnalato alla Soprintendenza Architettonica.

    Mauro Manfrinato.

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    Vidigulfo (PV) un grande patrimonio latente e non studiato d'edilizia antica va in rovina.

     Articolo del quotidiano La Provincia Pavese del 7 ag. 2007, allo stato attuale (giu. 10) l'edificio trecentesco posto nel cetnro abitato con archi a sesto acuto di proprietà privata è ancora nel più totale abbandono, mentre la lunga casa che conservava la muratura perimetrale stilata d'epoca quattrocentesca è stata totalmente abbattuta. Ora è stata ricostruita con gli stessi volumi e, il rivestimento della facciata esterna è stato eseguito utilizzando gli antichi mattoni. Paradossale abbattere la storia materiale per ricostruire le fabbriche edilizie ex novo come l'antica. Discipline d'ignoranza, stoltezza e sopra ogni cosa speculazione, nel giardino dell'abbattuta casa stanno infatti sorgendo degli appartamenti.

    Mauro Manfrinato.

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    Marzano (PV) si abbatte l'antica cascina De Frati

    Articolo del quotidiano La Provincia Pavese del 21 giugno 2008. La cascina De Frati edificata sul finire del Cinquecento fu ampliata tra sei e Settecento. Le strutture delle stalle e delle case coloniche erano tutte recuperabili, un intervento conservativo le avrebbe senz'altro salvate e rese fruibili ricavandoci pregevoli abitazioni. Quasi tutto ora è stato abbattuto e ricostruito nel medesimo posto in stile simil antico.

    Mauro Manfrinato.

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    Vidigulfo (PV), viene distrutta totalmente una splendida cascina lombarda

     Articolo del quotidiano La Provincia Pavese del 5 novembre 2008. Un crimine, indubbiamente un crimine, la demolizione totale della cascina Gandina. Non rimane più nulla di essa, soltanto il ricordo e qualche sgualcita immagine; ma probabilmente a pochi importa. Tutte le strutture sei-settecentesche sono state abbattute, anche la torre di pianta lombarda del Quattrocento, (foto a destra, prima della sua imminente demolizione) uno scempio immane. Ora stanno sorgendo appartamenti in mezzo alla campagna; questo è quanto accade nel pavese.

    Mauro Manfrinato.

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    Castello di Landriano (PV), un edificio d'enorme valore storico-artistico nel più totale abbandono

    Vincolato dal 1956 il castello di Landriano ormai da nobile residenza di conti è diventato rifugio di topi e piccioni. Un edificio di notevole pregio archeologico, architettonico e artistico nel più totale abbandono. Il bene culturale è di proprietà privata e il medesimo proprietario non è interessato al mantenimento della struttura e la fa marcire nella più totale indifferenza. Mi chiedo a cosa possa servire un vincolo sull'immobile se poi non si fa nulla per cercar di mantenere il medesimo in uno stato di protezione restaurandolo. Il castello era adibito ad abitazioni in affitto sino ad una ventina d'anni fà, attualmente è inusufruito e gravemente pericolante in più parti. L'edificio fu costruito intorno al Mille, fu poi parzialmente distrutto e ovviamente modificato nei secoli numerose volte. La veste estetica attuale è quella di un poderoso palazzo signorile d'epoca settecentesca. All'interno conserva comunque numerosissimi affreschi della metà del Cinquecento e soffitti decorati dell'epoca medesima. I Taverna furono gli ultimi veri nobili possessori della residenza, questi comperarono nel Cinquecento la fabbrica architettonica dalla nobile famiglia Landriani che possedeva la costruzione sino dal Medioevo. I Taverna, ad ogni modo, apportarono abbellimenti e modifiche fino al primo decennio dell'Ottocento, poi il castello passò in più mani di privati che trascurarono la costruzione, regalandoci alla vista un edificio gravemente decadente. Non aggiungo altro, le immagini fanno il resto.

    Mauro Manfrinato.

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    Lardirago (PV), la secentesca cascina Pasquarolo nella più totale rovina image


    Pasquarolo è una tipica cascina lombarda secentesca a pianta quadrata con corte centrale molto ampia, tutti gli edifici come le stalle, le case coloniche e la casa padronale sono in sfacelo, abbandonati all'inesorabile opera distruttrice del tempo poichè l'ente proprietario (Collegio Ghislieri di Pavia) non è interessato al mantenimento dei suoi immobili. Tuttavia tutti i corpi di fabbrica benchè alcuni molto compromessi, con un attento sudio e restauro sarebbero recuperabili; oserei dire che un agriturismo in un luogo così racchiuso e calmo, a pochi passi dalla strada provinciale, potrebbe essere un positivo pretesto se servisse per salvar l'antica cascina dalla sua totale rovina.

    Mauro Manfrinato.

    Torre d'Arese (PV), il campanile della parrocchiale cade a pezzi.

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    La Parrocchiale fu edificata per volere della nobile famiglia degli Arese nel Seicento. Attualmente tutta la struttura necessiterebbe di interventi di restauro urgenti, ma come al solito mancano i soldi nell'ambito della conservazione dei Beni Culturali. Di recente dal cornicione del campanile si sono staccati grossi frammenti di intonaco in malta di calce originali, rovinando al suolo sulla pubblica via del paese; detto fatto è stato segnalato anche alla vicina stazione dei pompieri che sono tempestivamente accorsi per verificare. Tuttavia la via non è transennata e la struttura, in particolar modo la cella campanaria con apertura a bifore è in precario stato conservativo. Attualmente alcune campane non funzionan più nemmeno. Sarebbe duopo che parroco e sindaco, assieme a Curia e Soprintendenza attuino a tavolino un serio progetto di messa in sicurezza dello storico campanile, cercando di poter far partire un serio restauro della struttura.

    Torrevecchia Pia (PV), la cascina Guzzafame è in totale sfacelo

    Lungo la ex statale 412 della Val Tidone proseguendo in direzione di Landriano (PV), alla destra dell'antica roggia Bolognina si trova la cinque-secentesca cascina Guzzafame. L'attuale impianto edilizio superstite è composto nella corte da una casa padronale di Tardo Ottocento estremamente riattata di recente, alcuni capannoni prefabbricati, rimesse moderne e lungo la roggia una fila di abitazioni coloniche, inglobanti parte di mura perimetrali della casa padronale cinque-secentesca originaria. Questi ultimi edifici sono gli unici dell'azienda più degni di nota storico-artistica, purtoppo anche i più gravemente pericolanti. Si notano comunque ancora due stemmi cardinalizi settecenteschi sulla facciata sud del fabbricato dove è posto il cancello d'ingresso alla cascina e sul retro dell'abitazione medesima una cornice barocca in stucco datata 1619, nel cui centro era affrescata una sacra immagine ora totalmente deteriorata. L'ottanta per cento dei tetti delle costruzioni è già cascato all'interno distruggendo oltremodo i piani pavimentali superiori e indebolendo i lunghi perimetrali. Prima o poi anche di questo inesediamento rurale non rimarrà che uno sbiadito ricordo; peccato.

    Mauro Manfrinato.

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  • Vita spericolata, vita da mediano, vita da ruffiano...

    Sergio Neddi 5050 giorni fa

    Tratto da: https://trapaniligny-nanai.blogspot.com/

    Vita spericolata, vita da mediano, vita da ruffiano...

    C’è chi conduce una vita spericolata, chi una vita da mediano, chi una vita da ruffiano.
    Vasco ha cantato la prima, Liga la seconda, io immodestamente la terza Vita da ruffiano

    Una vita da ruffiano
    A cercar sempre padroni
    Sempre senza i pantaloni
    A leccare i culi buoni Una vita da ruffiano
    A trombare il collega
    E a chi non si adegua
    E vabbè, chissenefrega Lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, stai lì Una vita da ruffiano
    Col tuo agire da rapace
    Ad aver ciò che ti piace
    Anche se sei un incapace Una vita da ruffiano
    A leccare il tuo datore
    A incensare il direttore
    A lisciare l’allenatore Lì
    Sempre lì Lì a leccare
    E otterrai, stai lì, stai lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, e otterrai, stai lì Una vita da ruffiano
    E impartisci poi lezioni
    Ma non romperci i coglioni
    Siamo stufi di cialtroni Una vita da ruffiano
    Con gli avanzi di carriera
    Anni di leccaggio ma rimarrai un
    Avanzo di galera Lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, stai lì, stai lì
    Sempre lì
    Lì a leccare
    E otterrai, e otterrai, stai lì

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