1263 giorni fa
Perche' cancelliamo gli amici da Facebook
Quattro anni fa divenne 'virale' in rete la campagna per l'Unfriending Day su Facebook, lanciata dal noto conduttore americano Jimmy Kimmel, per dire addio ai 'finti' amici 'virtua...2652 giorni fa
Self test Veroval® per fare il primo controllo del proprio stato di salute
...degli antibiotici, che risultano essere inefficaci in caso di infezione virale. Nel corso degli anni, il lor...nte poter diagnosticare se l’infezione sia di origine batterica o virale. Quando vi è frequent...2614 giorni fa
Intervista Andrea Michelozzi: Ecco la 13° Edizione di Lucca 2016
...nte una parte di tutto quello che si fa sulle varie piattaforme che includono anche i Tablet e gli Smartphone.Si parlerà molto di contenuto virale, di social, di UHD, addirittu...2958 giorni fa
2167 giorni fa
Neonati alle terme - Babies in Spa
Questo video che è diventato virale in poche settimane, mostra come anche i neonati possano divertirsi alle Terme o in una SPA se preferite. Il videoclip dimostra che no...2457 giorni fa
Gustavo mi piace 4494 giorni fa
Piccoli gesti volontari – come cliccare sul bottone “like” di Facebook – possono cambiare radicalmente l’opinione delle persone, trasformando incertezze o tiepide approvazioni in credo indissolubili. L'esperimento del New Yorker
Un trucco per guadagnare influenza e popolarità è fare in modo che qualcuno metta “ mi piace” alla tua pagina Facebook. Lo sanno i candidati presidenziali come Barack Obama, i grandi brand, le riviste letterarie o i gruppi musicali, che riservano alcuni dei loro contenuti online ai fan delle loro pagine sul popolare social network. Questo perché, come gli psicologi hanno scoperto da tempo, piccoli gesti volontari – come cliccare sull’icona “mi piace” – possono cambiare radicalmente l’ opinione delle persone, trasformando incertezze o tiepide approvazioni in credo indissolubili.
Si chiama razionalizzazione o, in gergo accademico, dissonanza cognitiva, ed è una delle forze cognitive più potenti e conosciute, portata alla ribalta da Leon Festinger alla fine degli anni ’50. All’epoca il ricercatore mostrò, con un piccolo esperimento, quanto fosse facile manipolare la mente degli studenti e fargli apprezzare un gioco noiosissimo. Dopo un’estenuante ora di attività, infatti, Festinger offrì a metà degli studenti un dollaro per mentire a un altro studente spacciando il gioco per divertentissimo; all’altra metà offrì invece 20 dollari per fare la stessa cosa. Dopo diversi giorni chiese agli stessi studenti cosa pensassero alla fine del gioco: chi aveva ricevuto un dollaro era più propenso a dare comunque un giudizio positivo rispetto agli altri. Quelli che avevano ricevuto 20 dollari, infatti, avevano facilmente razionalizzato il fatto che la loro menzogna fosse dovuta a un motivo prettamente economico. Gli altri, invece, avevano bisogno di convincersi che a loro il gioco fosse piaciuto davvero, pur di non ammettere che la loro integrità potesse essere venduta per un misero verdone.
Questo principio viene applicato anche su Facebook, come mostra una piccola trappola realizzata dalla rivista The New Yorker. Il giornale ha imposto come condizione per leggere l’ultimo racconto di Jonathan Franzen quella di diventare fan della pagina della rivista. A questo punto, tutti i lettori che avevano accettato il compromesso, e che quindi avevano visto comparire la loro scelta sul wall di tutti i loro amici, hanno avuto bisogno di razionalizzare la loro azione. Di conseguenza molti sono diventati grandi sostenitori della rivista, autoconvincendosi che quel contenuto fosse veramente meritevole di essere conosciuto e condiviso dai loro amici. Si sono quindi trasformati nel tipo di fan di cui un marchio o un politico ha più bisogno: utenti molto attivi, che diffondono informazioni, creano video virali e reclutano sempre nuovi “amici”. Guarda i migliori siti di gaming online.
Questi trucchi però sono vincenti anche grazie a un altro complice: la pigrizia. È cognitivamente più semplice attribuire un credito maggiore a qualcuno che sembra influente piuttosto che pensare a quello che dice. Per esempio, le persone bene informate e gli ascoltatori attenti non si lasciano ingannare quando una celebrità accorda la propria approvazione a un candidato.
Questo è il contrario di quanto accade con la stragrande maggioranza degli elettori, cioè cittadini moderatamente informati, interessati abbastanza da volere informazioni, ma sufficientemente pigri da non volere dettagli approfonditi su cui ragionare. Quindi se noi mettiamo “mi piace” alla pagina di un candidato, la mente pigra dei nostri amici registrerà la nostra approvazione e la userà come filtro per guardare il mondo. E noi faremo esattamente lo stesso con quello che loro faranno apparire sul nostro wall, in un meccanismo senza fine dove alla fine nessuno sceglierà mai una cosa di cui è veramente convinto.
Aperiodico gratuito di socializzazione |
| Contact Us
| Invita i tuoi amici
| RSS:
Blog
| Video
| News
| Links
|