Il video riguarda la riforma del sistema retributivo del personale Camera approvata oggi dall'Ufficio di Presidenza di Montecitorio.
Parafrasando Fantozzi ...Video che la Signorina Boldrini, nella stessa giornata di giovedì, ha dovuto fare sparire dall'homepage del sito ufficiale della Camera un video ideato per spiegare, con una sorta di cartone animato pieno di salvadanai sorridenti e forbici taglienti, la portata del risparmi. Un video ben fatto, ma che col suo sapore anti Casta aveva ulteriormente irritato il personale in subbuglio, e che è stato prudentemente trasferito sul meno frequentato canale YouTube della Camera e che noi riprendiamo e pubblichiamo online.
Sta di fatto che ora Montecitorio ribolle di cattivi umori, e nei suoi meandri, in questi giorni, capita di sentirne di ogni colore sulla Signora Presidente. Dagli aneddoti sui commessi mandati a ritirare eleganti tailleur di Armani (ma infilati in buste rigidamente no-logo, come si conviene a una dirigente politica contrarissima al frivolo consumismo) alle siepi artificiali installate a spese del Viminale attorno alla casa nella campagna marchigiana del fratello, per impedire sguardi indiscreti durante le visite della Terza carica dello Stato. Poi c'è il turn over di collaboratori, dal personale di segreteria ai capi della sicurezza di Montecitorio: il primo saltò pochi mesi dopo la nomina di Boldrini per non aver previsto e impedito che sul web circolasse un suo fotomontaggio un po' osé, il secondo è stato trasferito a Palazzo Chigi su richiesta boldriniana a fine 2013, siamo già al terzo, che per ora è ancora lì.
Tra le altre cose, Particolarmente gustosi quelli con l'irascibile capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, che quando lei osa chiamarlo per cognome le intima: «Mi chiami Professore o Presidente, se no io la chiamo signorina Boldrini». Per non parlare di quelli con Simone Baldelli, vicepresidente della Camera e autore di un video in cui - con tanto di parrucca tailleur e collanona - fa una perfida imitazione della sua superiore. Che non ha apprezzato l'omaggio. Se con il Pd i rapporti sono tesi, con Sel - che pure la mise in lista - sono quasi nulli. Del resto non è a Nichi Vendola che deve il suo balzo da neo-eletta ai vertici di Montecitorio. Bensì a Dario Franceschini, che quando capì che - in nome del rinnovamento - non sarebbe stato lui il nuovo presidente della Camera volle evitare che a sostituirlo fosse un esponente del suo stesso partito (in pole position c'era Marianna Madia). E così convinse Bersani a candidare una donna della «società civile», nonché sua amica. E la Boldrini si ritrovò sul prestigioso scranno che fu di Nilde Iotti
Aperiodico gratuito di socializzazione |
| Contact Us
| Invita i tuoi amici
| RSS:
Blog
| Video
| News
| Links
|
Commenti