5th Wave è un thriller di fantascienza che racconta la storia di una ragazza che parte in ricerca del fratello scomparso durante un attacco alieno.
Da febbraio 2016 al cinema.
In una provincia dell''Ohio la giovane Cassie ha vissuto le quattro "ondate" di devastanti invasione alieni, che hanno ridotto quel che poco che resta dell'umanità in una comunità impaurita e senza una guida.
Il presagio che la quinta onda sia quella definitiva, si unisce alla sensazione che gli alieni siano indistinguibili dagli umani.
In Sils Maria di Olivier Assayas, tra le molte scene memorabili, ve n'è una in cui i personaggi di Juliette Binoche e Kristen Stewart guardano un ridicolo blockbuster di fantascienza interpretato dal personaggio di Chloe Moretz, star del cinema in ascesa. La quinta onda, senza volerlo, assomiglia tantissimo ad un film nel film, con un evidente esagerazione che porta quasi alla parodia.
Una chiave di Sils Maria era rappresentata dallo scambio di identità tra le attrici e tra i loro personaggi: fenomeno che paradossalmente sembra trovare riscontro qui, dove è la Moretz a impersonare un'eroina Young Adult alle prese con una storia d'amore impossibile e tormentata, del tutto simile a quella della Stewart di Twilight.
La prima "storia importante" sconvolge la realtà e il mondo di Cassie, lasciandola dilaniata dai dubbi di fronte alla strada da prendere, tra giusto e sbagliato, tra ciò che è bene e ciò che è male. Ma se la riscrittura Young Adult dell'horror classico poteva risultare goffa o semplicistica ma conquistava un suo pubblico, la rivisitazione della sindrome di invasione aliena con inevitabile futuro distopico non funziona a nessun livello. La storia d'amore procede per forzature e fatica a coinvolgere, il tema sci-fi fallisce sul piano tecnologico - assenti o puerili gli effetti speciali - e su quello narrativo - tutto è risaputo e stancamente sintetizzato per le masse - i capelli di Cassie sembrano sempre freschi di shampoo, anche dopo giorni di vita nelle terre selvagge.
La visione realmente distopica del mondo che verrà è quella di un futuro in cui film come La quinta onda possano divenire la norma. Un universo in cui il cinema sia solo passatempo e lo stereotipo un modo di accettare con semplicità un'approssimazione della realtà, senza guardare alla verosimiglianza. In cui approfondire non sia più necessario e l'esperienza percettiva sia solo un bignami, composto da ricordi confusi di ciò che è stato. In un certo senso La quinta onda sembra il risultato di una civiltà sconfitta e dominata dagli ultracorpi, che ha accettato con rassegnazione il suo destino de-evolutivo.
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