Ci ha lasciato ieri, sabato 18/3/2017, all'età di 90 anni nella sua casa nel Missouri Chuck Berry, uno dei più famosi e importanti chitarristi rock di sempre, che negli anni Cinquanta rivoluzionò il modo di suonare la chitarra elettrica e contribuì alla nascita del rock and roll.
La notizia è apparsa su Facebook pubblicata dalla polizia della città, che ha ha scritto di aver risposto a una chiamata d’emergenza intorno alle 12.40 di pomeriggio, ora locale. Berry è stato una delle figure più riconoscibili della storia della musica americana, con le sue chitarre rosse, le camice dai colori accesi, il cappello da marinaio e il suo stile travolgente sul palco.
Chuck Berry riuscì da unire elementi e sonorità del blues, del country, del rockabilly, del boogie-woogie, e li mischiò creando quella che sarebbe diventata la musica più importante della seconda metà del secolo scorso, il rock and roll. Insieme a gente come Elvis Presley, Little Richard, Fats Domino e Bill Haley, Berry fu la figura più importante nel passaggio dai generi musicali tradizionali americani a quello che li racchiudeva tutti e che in un certo senso li avrebbe superati tutti.
Curiosità:
La canzone, che John Travolta e Uma Thurman ballano in Pulp Fiction, è You Never Can Tell proprio di Chuck Berry, e descrive il matrimonio di una giovane coppia e gli avvenimenti successivi. All'inizio i giovani sposi abitano in un modesto appartamento, ma il marito, prima disoccupato, trova lavoro e i due raggiungono il benessere e la prosperità. Investono quindi i soldi nell'ampliamento della loro collezione musicale e comprano una macchina per recarsi a New Orleans a celebrare il loro anniversario, nel luogo dove si erano incontrati per la prima volta.
Curiosità 2:
Berry aveva una dizione quasi perfetta e senza accento, molto diversa da quella dei bluesman afroamericani di quel periodo, tanto che in alcune canzoni poteva essere scambiato per un bianco. Oltre alla sua voce appuntita, a diventare immediatamente riconoscibile fu il suono della sua chitarra, stridente ed aggressivo, quasi distorto, che insieme al pianoforte riprendeva il ritmo incalzante scandito da basso e batteria, e che sarebbe stato alla base del rock dei decenni successivi. Anche grazie al disc jokey Alan Freed, che la passò continuamente nel suo programma, “Maybellene” arrivò al quinto posto della classifica di Billboard nel 1955.
Alla fine degli anni Cinquanta, quando Berry aveva circa trent’anni, registrò le sue canzoni più famose, con testi che parlavano di avventure liceali e bravate da ragazzini. Uscirono canzoni come “School Day”, “Rock and Roll Music”, “Roll Over Beethoven” e “Johnny B. Goode”, probabilmente la sua più famosa di sempre, che raggiunsero sempre i primi posti delle classifiche.
Fece molti tour e recitò anche in alcuni film, e anticipò un altro grande elemento centrale del rock, quello scenico, diventando famoso per i suoi concerti in cui ballava mentre suonava la chitarra. La “duck walk”, la sua famosa camminata ciondolante con la chitarra in mano, sarebbe stata ripresa tale e quale vent’anni dopo da Angus Young, il chitarrista degli AC/DC.
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